15 Maggio 2019

Xylella: per l'Efsa è a rischio l'intera Ue

#parassiti #europa #sicurezza
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Trattamenti impiegati non eliminano il batterio

Il batterio della Xylella sta diventando una minaccia anche per la maggior parte del territorio europeo. A sottolinearlo l'Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare. Le opinioni, infatti confermano che alcuni trattamenti sperimentati in questi anni non sono riusciti a eliminare il batterio definitivamente, ma solo a ridurne i sintomi. L'applicazione tempestiva delle misure di controllo Ue resta quindi l'unico modo per fermarlo.

La lotta alla Xylella -sottolineano gli esperti Efsa nei documenti con cui aggiornano allo stato attuale delle conoscenze scientifiche altrettanti rapporti del 2015- è complicata dal ritardo con cui si manifestano i sintomi. Controllo degli insetti vettori e corretta e tempestiva applicazione delle misure di emergenza attualmente in vigore a livello Ue (taglio delle piante infette e di quelle suscettibili di infezione nel raggio di 100 metri) risultano quindi decisive. Le simulazioni condotte dal panel Efsa -riporta ANSA Terra&Gusto-  suggeriscono che l'eradicazione potrebbe essere ottenuta anche con un raggio inferiore ai 100 metri, ma solo in caso di diagnosi precoce della malattia, controllo degli insetti vettori molto efficiente per adulti e larve, rimozione immediata delle piante. Al contrario, se il vettore è scarsamente controllato, anche nel caso del raggio di taglio attuale, l'eradicazione potrebbe fallire. Ridurre le zone tampone, quelle che separano l'area infetta dall'area indenne, aumenta drasticamente la probabilità di espansione dell'epidemia.

La Xylella, capace di infettare oltre 500 specie vegetali in tutto il mondo con 100 milioni di dollari l'anno di danni calcolati solo sui vigneti californiani, è stato individuato per la prima volta in Europa nel 2013 in Salento, in Puglia, quale responsabile della sindrome di disseccamento rapido degli ulivi.