Vinitaly: Cia Cuneo, bilancio positivo nonostante le incertezze del mercato
Vinitaly 2025, il giorno dopo. Al rientro dalla più importante kermesse del settore, i produttori vinicoli della provincia di Cuneo tracciano il primo bilancio della manifestazione, tra sensazioni e realtà.
"Il giudizio è positivo -commenta Giacomo Damonte, presidente zonale di Cia-Agricoltori italiani di Alba-, francamente le aspettative della vigilia non erano altissime, il momento di grande instabilità non prometteva nulla di buono, invece si è lavorato bene. C’è stata un’ottima affluenza, con la partecipazione di operatori di primo piano, molto interessati".
Tema d’obbligo, i dazi americani.
"Certamente è un problema che riguarda tutti -osserva Damonte- e che ha tenuto banco in ogni occasione. Soprattutto c’è stato molto confronto tra noi produttori, in modo franco e costruttivo e questo è importante. Emerge che siamo tutti “in attesa”, le bocce non sono ancora ferme. Si sa che gli Stati Uniti possono cambiare idea velocemente, senza contare che in campo non ci sono solo gli americani. Bisogna capire come si muove l’Asia, ma anche l’Europa, che continua ad oscillare su posizioni diverse e indefinite. Non è facile, in questa situazione, prendere decisioni a lungo termine per i produttori, si rischia di agire nel momento sbagliato".
Continua Damonte: "Gli stessi distributori e addetti ai lavori americani hanno tutto l’interesse a far funzionare bene il sistema, i dazi danneggiano in prima battuta anche loro. Il vino non è come l’industria, che si accende o si spegne con un colpo di interruttore. Servono decenni per allestire vigne e costruire rapporti affidabili per trasmettere la cultura italiana del vino nel mondo. Mettere in discussione questo equilibrio, vuol dire ogni volta ripartire da zero e non è interesse di nessuno, tanto meno degli americani, che hanno imparato ad apprezzarla".
C’è chi guarda ad Est: "E’ vero -dice Damonte-, però, se le Borse vanno giù, diventa tutto più complicato. I privati fanno in fretta ad adeguarsi, ma sono gli Stati che devono scrivere le regole del commercio, per cui i tempi diventano eterni".
Per Andrea Dotto, responsabile provinciale del Settore Vitivinicolo di Cia Cuneo, “Vinitaly si è confermata una vetrina importante per le aziende vitivinicole italiane, con la presenza della quasi totalità dei produttori”.
"Nonostante le incertezze del mercato -rileva Dotto-, le nostre aziende stanno dimostrando ottime capacità di reazione, promuovendo il prodotto, ricercando metodi di produzione sostenibili e aprendosi a nuovi mercati, fino ad ora forse non seguiti con la giusta attenzione".
Qualche riflessione viene espressa anche riguardo alla formula organizzativa dello stesso Vinitaly: "Grandi eventi come Vinitaly -sostiene Dotto- sono molto onerosi per le aziende agricole, occorrerebbe promuovere un confronto tra tutti gli attori del settore per garantire la sostenibilità del sistema, prima che sia troppo tardi".
In prospettiva, l’obiettivo della sostenibilità, oltre che della tutela e della promozione, secondo Dotto andrebbe posto al centro dell’azione anche dei Consorzi, in modo che tutti possano condividere con maggiore efficacia gli stessi obiettivi.