Vino: Cia Chieti-Pescara, Abruzzo tiene a nuovi gusti mercato. Avanti i vitigni a bacca bianca
Il presidente Bomba sui dati Eurostat: "Bisogna sostenere questa transizione con politiche mirate, supportare innovazione e promozione"
Secondo i dati Eurostat, l’export del vino Made in Italy tiene, ma cambia il gusto del mercato con il consumatore guida la transizione verso bianchi, frizzanti e rosati.
“Il nostro territorio sta rispondendo bene a questa svolta -commenta Domenico Bomba, presidente di Cia Chieti-Pescara-. Le aziende agricole abruzzesi, in particolare quelle vitivinicole, stanno già puntando su vitigni a bacca bianca e su metodologie di produzione che valorizzano vini più freschi e meno strutturati. Bisogna sostenere questa transizione con politiche mirate, supporto all’innovazione e promozione sui mercati esteri”.
“La tenuta dell’export è un segnale positivo, ma dobbiamo leggere con attenzione quello che sta accadendo -approfondisce il responsabile vitivinicolo di Cia, Domenico Mastrogiovanni-. Il consumatore, oggi, ha un ruolo centrale e condiziona le scelte produttive. La domanda si sta orientando verso vini più leggeri, aromatici, adatti a un consumo quotidiano e spesso legati a stili di vita più dinamici. È una sfida, e al contempo un’opportunità, per le nostre aziende agricole, che devono saper innovare e adattarsi. In uno scenario che vede la Francia mantenere la leadership con 12,1 miliardi di euro di export, l’Italia conferma la propria posizione di rilievo ma dovrà continuare a investire sulla qualità, sulla differenziazione dei prodotti e sulla capacità di intercettare i gusti dei nuovi consumatori internazionali”.
I DATI - Le esportazioni europee di bevande alcoliche tengono il passo e segnano un nuovo traguardo: nel 2024 l’Unione Europea ha esportato prodotti per un valore complessivo di 29,8 miliardi di euro, con un incremento del 10% rispetto al 2019, riporta Eurostat. A trainare il settore è sempre il vino, che rappresenta oltre la metà del totale, ma cambiano le tendenze all’interno del comparto: è il consumatore a dettare le nuove regole del mercato.
Nonostante la stabilità nei volumi complessivi, si registra una forte diversificazione dei prodotti esportati. A crescere sono infatti i vini bianchi, i bianchi frizzanti e i rosati, mentre cala progressivamente la domanda di rossi strutturati, tradizionalmente forti nell’export italiano. Una trasformazione che riflette le nuove preferenze del mercato globale, sempre più orientato verso prodotti più freschi, versatili e in linea con i trend di consumo contemporanei.
Anche l’Italia, secondo esportatore europeo con 6 miliardi di euro di vendite verso Paesi extra UE (di cui oltre l’80% legato al vino), è pienamente coinvolta in questa evoluzione. Le esportazioni tricolore beneficiano della crescita dei bianchi frizzanti e dei rosati, soprattutto in mercati come Stati Uniti e Regno Unito, che da soli rappresentano quasi la metà dell’intero export UE di bevande alcoliche.