14 Giugno 2011

Uso dei fitofarmaci tra le colline del Prosecco Docg: Cia Treviso giovedì 16 giugno dal prefetto per una corretta informazione contro gli allarmismi

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Cia Treviso sarà giovedì prossimo 16 giugno in Prefettura per cercare fare chiarezza in merito alle posizioni allarmistiche assunte dalle associazioni ambientaliste che puntano il dito contro i trattamenti nei vigneti nelle colline del Prosecco Docg, accusando i viticoltori di causare un aumento nell'incidenza dei tumori.
Il presidente degli agricoltori della Cia trevigiana Denis Susanna incontrerà il prefetto Aldo Adinolfi insieme ai colleghi di Confagricoltura e Coldiretti. Le associazioni degli agricoltori trevigiani non escludono di avviare congiuntamente un'azione legale e di presentare una denuncia in Procura nei confronti del fronte delle associazioni ambientaliste, responsabili per gli addetti ai lavori di procurato allarme. La proposta era già ventilata un mese fa, durante un incontro interlocutorio avvenuto tra il Prefetto e una delle tre associazione professionale del mondo agricolo coinvolte nell'iniziativa.
Cia considera del tutto ingiustificati gli allarmismi seminati dagli ambientalisti sull'insorgenza di tumori causati dell'uso di fitofarmaci. A smentire l'atto d'accusa ambientalista sono innanzitutto i dati statistici ufficiali, i più aggiornati attualmente a disposizione, resi pubblici dall'Ulss 7 per l'area di propria competenza che comprende ben 13 dei 15 comuni della Docg: "Se ci sono comportamenti scorretti da parte di qualche operatore, non va colpita l'intera categoria degli agricoltori, va piuttosto condannato chi non rispetta le regole e le buone prassi", dice il presidente Susanna
Dal quadro complessivo che mette a fuoco l'analisi della mortalità per tumori in tutte le Ulss del Veneto, negli anni compresi tra il 2000 e il 2007, risulta che il territorio di competenza dell'Ulss 7, insieme a tutta la fascia pedemontana che va dal Garda fino a Vittorio Veneto, rientra tra quelli con il più basso indice di incidenza. Ed è in queste zone pedemontane che si coltiva maggiormente la vite nella nostra regione. Il fatto dimostra come non sussiste un rapporto di causa-effetto tra la pratica di questa coltura e gli effetti cancerogeni.
Focalizzando poi l'attenzione sul territorio dell'Ulss 7 sono ancora i dati dell'Ufficio Epidemiologico forniti dalla stessa Ulss a documentare come dal confronto per gruppi di età sui decessi causati da tumori nei trienni 1997-1999, 2007-2009 l'aumento nell'ultimo triennio citato riguarda soltanto la fascia di età dai 75 in sù (per l'azienda sanitaria si tratta di un aumento dovuto all'allungamento della prospettiva di vita). Sotto questa soglia di età è sempre il triennio '97'/99 ad avere la percentuale di decessi per tumore più alta rispetto agli anni più recenti.
Sempre alla luce dei dati forniti dallo Spisal, il servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro dell'Uls 7, sulla base di dati nazionali Istat, Cia mette in evidenza come sia palesemente confermato che la categoria professionale degli agricoltori è la meno colpita da tumori e attualmente si colloca su valori che sono la metà rispetto all'incidenza sul totale della popolazione.Cia Treviso è convinta che la strada da percorre per la tutela della salute pubblica e del territorio sia piuttosto il rispetto e l'applicazione dei regole che riguardano l'utilizzo di prodotti fitosanitari, sia a livello comunitario che locale: "Per questo -spiega il presidente di Cia Treviso, Denis Susanna- stiamo seguendo da mesi la predisposizione del regolamento di polizia rurale per un'adeguata gestione dei fitosanitari nell'area Docg di Conegliano-Valdobbiadene. Come associazioni degli agricoltori non ci siamo sottratti all'impegno di suggerire modifiche e aggiustamenti alla bozza di regolamento predisposta dai 15 comuni dell'area collinare che hanno voluto dotarsi di un regolamento unico per la gestione dei fitosanitari nell'area della Docg".