27 Ottobre 2008

Ulivi secolari di Puglia: monumenti da preservare conciliando il reddito per gli agricoltori

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In una sala di rappresentanza gremita in ogni ordine di posto, si è svolta nei giorni scorsi a Palazzo di Città a Fasano, in provincia di Brindisi, una interessante conferenza sul tema "Tutela dell'Ulivo secolare in Puglia tra reddito e ambiente". Ad organizzare l'iniziativa è stato il "Lions Club Fasano Host", presieduto da Vito Lozupone, con il patrocinio del Comune di Fasano.
Dopo l'onore alle bandiere, il saluto del presidente Lozupone -che ha sottolineato come "gli ulivi secolari rappresentano per Fasano e la Puglia dei monumenti da preservare e i Lions, in questo senso, vogliono dare il proprio contributo"- e del sindaco Lello Di Bari, e dopo un minuto di raccoglimento in memoria del maresciallo Giovanni Sabatelli, uno degli elicotteristi vittima dell'incidente aereo avvenuto in Francia giovedì 23 ottobre, si sono registrati gli interventi di Nico Tedesco, presidente della Commissione regionale Ulivi monumentali, e di Donato Petruzzi, vicepresidente vicario della Cia Puglia.
Tedesco, dopo aver ampiamente presentato la nuova legge regionale (la n° 14 del 4 giugno 2007) sulla tutela degli ulivi secolari di Puglia, ha tranquillizzato i numerosi ospiti presenti -tra soci Lions, agricoltori, addetti ai lavori e cittadini- come la commissione regionale da lui presieduta sta lavorando e lavorerà per tutelare gli ulivi monumentali senza ostacolare lo sviluppo sia del settore agricolo che di altri settori produttivi, nel rispetto, comunque, della vigente normativa.
"Sicuramente la legge va migliorata -ha dichiarato, invece, Donato Petruzzi- anche perché ci troviamo in Puglia, che è la regione più olivicola di Italia con i suoi 360 mila ettari di oliveto e 60 milioni di alberi di olivo di cui almeno 5 milioni che riteniamo siano alberi monumentali che vanno difesi e preservati come monumenti viventi. È vero che la legge prevede agevolazioni per gli agricoltori, ed è vero anche che i produttori di olio potrebbero utilizzare la menzione speciale "olio extravergine degli ulivi secolari di Puglia".
"Ma riteniamo che tutto questo non basta -ha continuato Petruzzi -. Gli agricoltori hanno difeso, coltivato, potato e trattato con rispetto nei secoli questi monumenti, però c'è il problema che il vincolo limita nei fatti l'imprenditorialità agricola. Ecco perché diventa prioritario conciliare la tutela dell'ambiente e il reddito, indennizzando giustamente gli agricoltori che tutelano gli alberi secolari rendendo un servizio non solo a loro stessi ma a tutti i cittadini, all'umanità intera. Gli alberi secolari pugliesi -ha concluso- non sono solo patrimonio della Puglia, ma dell'Italia, dell'Unione europea, del mondo intero, quindi tutti devono farsene carico".