Ue: Nardella a Cia Toscana, vogliamo Pac più giusta, reintegro risorse e no a fondo unico
Fra Europa e regionali. Il presidente Valentino Berni: “Serve agricoltura forte per rilancio territori”
“Il taglio del budget della Pac, una politica agricola inglobata nel Fondo unico, che porterà ad una perdita del 30% delle risorse per il settore, con conseguenze catastrofiche per la produzione e per le nostre aziende agricole. A questa situazione vanno aggiunti i danni che già stanno causando i dazi voluti da Trump e gli sviluppi del Mercosur. Questa non è l’Europa che sta dalla parte degli agricoltori e che vuole garantire cibo ai cittadini europei”. A sottolinearlo è il presidente di Cia-Agricoltori Italiani della Toscana, Valentino Berni, in occasione dell’incontro che si è svolto alla sede fiorentina di Cia Toscana Centro, alla presenza dell’europarlamentare Dario Nardella e dei presidenti e direttori delle Cia provinciali della Toscana e dei presidenti delle associazioni Anp, Agia e Donne in Campo.
Nell’occasione è stato anche condiviso e presentato il documento “Un nuovo patto per la Toscana”, contenente le proposte di Cia Toscana per le elezioni regionali del 12 e 13 ottobre. “Serve un’agricoltura forte, innovativa, sostenibile e solidale per il rilancio e lo sviluppo dell’economia e dei territori” ha aggiunto Berni.
“Siamo molto scontenti del bilancio pluriennale presentato il 16 luglio -ha detto Dario Nardella, eurodeputato PD e Coord S&D in Comm. AGRI-, perché prevede un taglio superiore del 20% all’agricoltura europea e la creazione di un fondo unico, che fa scomparire di fatto la politica agricola, i due pilastri, e ci fa ritornare ad una negoziazione con gli stati membri. Si perde così un modello unitario, una visione strategia. Combatteremo con tutte le nostre forze questi cambiamenti negativi, chiederemo il reintegro delle risorse per l’agricoltura, perché la nuova Pac deve essere una Pac più giusta. Abbiamo chiesto di superare il criterio del disaccoppiamento per favorire i produttori che rispondono ad esigenze reali, che ci aiutano a costruire filiere di qualità a migliorare la sicurezza alimentare, coinvolgere i giovani. E abbiamo anche discusso, obiettivo condiviso con la Cia, dei criteri per dare i contributi a coloro che davvero fanno dell’agricoltura la loro attività rilevante e più importante. Sono tanti temi che stiamo affrontando al Parlamento europeo, vogliamo farlo con gli agricoltori perché solo con una spinta dal basso possiamo migliorare l’agricoltura europea”.