03 Dicembre 2022

Ue: Cia, bene ok a Psn italiano. In arrivo 35 miliardi per mondo agricolo

#europa #agricoltura #Pac
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Per presidente Fini, nuove regole permetteranno importanti scelte strategiche per futuro aziende rurali

Con l’approvazione della Commissione Ue del piano nazionale italiano, sono in arrivo 35 miliardi di euro per il mondo agricolo nel quinquennio di applicazione della nuova Pac (2023-2027). Con il via libera di oggi da Bruxelles, commenta Cia-Agricoltori Italiani, da gennaio 2023 le aziende agricole nazionali avranno nuove regole da applicare per pianificare in maniera strategica la prossima programmazione.

E’ stato un percorso lungo e complesso, in cui ci si è impegnati perché l’Italia cogliesse le opportunità per definire una vera e propria strategia per lo sviluppo delle aree rurali. “Si poteva ottenere un piano più ambizioso e meno articolato -commenta il presidente di Cia, Cristiano Fini- ma siamo certi che, con l’impegno di tutti, le nuove regole daranno la possibilità agli agricoltori di fare importanti scelte strategiche per il futuro”.

La Pac deve rimanere la politica economica dell’agricoltura, quindi tutte le ambizioni di sostenibilità contenute nel piano italiano devono essere attuate con l’obiettivo di arrivare a una transizione ecologica che garantisca un reddito adeguato per gli agricoltori .

Molte le novità della nuova programmazione, che Cia sta presentando con un ciclo di assemblee su tutto il territorio nazionale. I CAA dell’associazione hanno anche predisposto una guida dettagliata sui nuovi sostegni, scaricabile qui, oltre alle simulazioni dei premi futuri alle singole aziende.

Alla luce della situazione congiunturale, le risorse della futura programmazione dovranno essere usate con efficacia -prosegue Fini-. Auspichiamo che, con la definizione dei decreti attuativi, l’Italia sia in grado di rispondere alla grave crisi che il settore sta attualmente affrontando”.

E’ opportuno, inoltre, ricordare, la necessità di regole flessibili e di utilizzare tutte le risorse disponibili messe a disposizione dall’Unione europea (sia in risposta alla crisi post covid, che all’attuale conflitto in Ucraina) in sinergia con i fondi Pac.

Gli agricoltori stanno vivendo un momento in cui i costi di produzione e le avversità climatiche hanno avuto un impatto drammatico sulle aree rurali. “Tanto ancora il lavoro da fare -conclude Fini- ma siamo certi che con l’impegno del nuovo Governo potremmo ridare all’agricoltura un futuro di sviluppo”.