29 Marzo 2018

Transumanza patrimonio Unesco, Cia: significato speciale per Matera

#zootecnia #allevamenti #tradizione
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Arriva candidatura ufficiale. Nel Parco della Murgia Materana ogni anno Festa dedicata

La candidatura della transumanza -antica pratica di allevamento preservata dalle comunità dei territori rurali- a patrimonio culturale immateriale dell'umanità Unesco, per Matera e il Materano ha un significato speciale. Perché al patrimonio storico-urbanistico-culturale rappresentato dai Sassi e già riconosciuto dall’Unesco, si aggiungerebbe ora quello rurale.

Del resto, la scelta del bue per lo stemma della Città di Matera non è casuale -commenta la Cia Basilicata attraverso il presidente di Cia Matera Giuseppe Stasi e la presidente di Donne in Campo Lucrezia Digilio-. Questo animale, oltre a essere tipico del territorio, indica come i materani siano allo stesso tempo un popolo di grandi lavoratori e un popolo di gente mite: da qui la metafora con il bue, animale utile nei lavori pesanti in campo e allo stesso tempo mansueto. Le tre spighe di grano rappresentano invece le attività principali che caratterizzavano la città: pastorizia e coltivazione del frumento.

La Festa della Transumanza nel Parco della Murgia Materana -sottolineano i dirigenti della Cia lucana- è diventato un evento fisso tradizionale di forte richiamo quale occasione di incontrare le mandrie di mucche podoliche, prima della partenza per i pascoli estivi, rinnovando un rito dalle radici millenarie.

Il fenomeno della transumanza ha segnato tutto il territorio con il suo reticolo di tratturi, bracci e con il complesso delle strutture di servizio lungo le vie percorse da bovini, pecore o armenti, come fontane, taverne o riposi. Oggi, a seguito delle trasformazioni economiche e sociali che hanno reso progressivamente marginale tale pratica, i percorsi della transumanza si caratterizzano per la loro marcata connotazione culturale e paesaggistica e possono, quindi, esercitare una funzione particolarmente attrattiva all’interno dell’aumentata sensibilità ecologico-ambientale, specie quando sono compresi entro parchi e aree protette.

Da questo punto di vista, la riproposizione della transumanza bovina nei territori del Parco della Murgia Materana ha il valore di una patrimonializzazione di un’attività appartenente al passato, e di cui si conserva ancora viva la memoria, che da una parte tende al recupero dei tracciati tratturali e dei manufatti rustici a essi connessi, dall’altra alla valorizzazione della razza podolica, dal cui latte si producono ottimi formaggi tipici.

Per la Cia lucana, la transumanza si offre come una reale risorsa: rappresenta l’ecosistema di un territorio e, se viene custodita, è utile anche a rispettarne l’integrità. Unita alle strade del vino, a quelle dell’olio potrebbe esserci una via della transumanza o una via dei formaggi. Sono tutti percorsi enogastronomici di cui il nostro territorio si può servire, perché rappresentano una piccola economia di sistema, che è in grado di far nascere prodotti ineguagliabili. Non possiamo permettere, dunque, che i tratturi si estinguano nel silenzio e nell’immobilità, possiamo restituire a questi fondamentali percorsi una dimensione umana, creando nuove possibilità, includendoli in una strategia territoriale che li vede protagonisti tanto quanto i cammini religiosi-spirituali.

Riappropriazione della propria terra, della propria storia, delle proprie tradizioni e dei prodotti della terra; conoscenza del territorio, stimoli e suggerimenti utili per costruire occasioni utili e strategiche per lo sviluppo sostenibile investendo sul patrimonio naturalistico e zootecnico: sono questi gli elementi caratteristici della Festa della Transumanza che, in Basilicata, registra un altro evento importante a opera degli allevatori del Parco Nazionale Appennino Lucano.

Per Cia, è l’intera filiera da rafforzare intorno al nostro patrimonio zootecnico regionale, che ha bisogno di progetti e azioni, perché tocca tutti gli aspetti dell’economia locale, dall’agroalimentare al turismo rurale, con la riscoperta del rito della transumanza che è un forte richiamo di attrazione turistica. Dunque, se la presenza del bestiame in Basilicata è fondamentale per la salvaguardia e il presidio del territorio, che altrimenti sarebbe completamente abbandonato all’incuria e agli incendi, le nuove direttive della Pac permettono di esaltare concetti basilari in linea con le direttive europee quali salvaguardia dell’ambiente, presidio del territorio e produzioni di qualità.