06 Giugno 2024 | None

Tra le aziende Cia il tour degli agricoltori argentini di Aapresid

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Doppia missione, tra Emilia-Romagna e Puglia, nel segno della collaborazione per lo sviluppo di pratiche più sostenibili

Due missioni nelle aziende associate per valutare opportunità e prospettive di nuove pratiche agronomiche condivise, rispettose dell’ambiente e capaci di migliorare il reddito degli agricoltori. Continua così, arrivando sul campo, la collaborazione tra Cia-Agricoltori Italiani e Aapresid, l’Associazione argentina di produttori in semina diretta.

Dopo l’incontro istituzionale a Roma, a dicembre, con il presidente nazionale Cristiano Fini e le successive riunioni online rivolte ai soci per raccontare storia e paradigma colturale di Aapresid, via libera alle visite aziendali. Prime tappe Emilia-Romagna e Puglia.

Più in dettaglio, il 23 maggio una delegazione di agricoltori argentini guidata dal presidente dell’Associazione Marcelo Torres è stata prima alla Cooperativa La Solierese (direttore Mauro Bertoni e presidente Silvano Righi), in provincia di Modena, e poi all’Azienda Carlini di Valeria Villani, in provincia di Reggio Emilia. Accompagnati nel tour, per Cia, da Cristina Chirico, responsabile Ufficio Internazionale di Cia; Ivan Nardone, Dipartimento economico di Cia; Alberto Notari, presidente di Cia Emilia Centro.

Secondo appuntamento, il 4 giugno, a Foggia e provincia, per l’incontro con il professor Pasquale De Vita, direttore del Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente, uno dei più importanti esperti di grano duro in Italia, e doppia visita ai campi sperimentali del CREA e presso l’Azienda agricola familiare Miano. Ad accompagnare l’argentina Aapresid, nella delegazione Cia, oltre a Chirico e Nardone, i vicepresidenti di Cia Capitanata Silvana Roberto e Rino Mercuri e il presidente del gruppo di lavoro nazionale cereali di Cia, Leonardo Moscaritolo.

Obiettivo comune delle missioni, la valutazione di criticità e potenzialità per l’applicazione in Italia della semina diretta senza aratura (no-till) o aratura minima, nonché lo sviluppo collettivo di sistemi di alta produzione con minor impatto ambientale, per tutelare rese e risorse a partire da acqua e suolo, promuovendo l’innovazione in rete.