30 Settembre 2008

Tariffe: i rincari rischiano di mettere in ginocchio le imprese agricole. S'impennano i costi produttivi. Alle stelle concimi, gasolio ed elettricità

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La Cia evidenzia che gli imprenditori agricoli sono sempre più in difficoltà per la crescita dei prezzi correnti di produzione. Intanto i listini sui campi continuano a scendere. Ripercussioni anche per i redditi.

Il "caro-tariffa" per elettricità e gas, con gli aumenti che scatteranno a partire da domani, avrà pesanti riflessi anche per le aziende agricole, che già fanno i conti con una crescita accentuata dei costi produttivi e di quelli previdenziali. A sottolinearlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori.
Gli aumenti dell'elettricità e del gas -rileva la Cia- avranno effetti dirompenti per le imprese agricole, soprattutto per quello che concerne le serre (fiori, ortaggi), l'allevamento animale (soprattutto stalle), gli impianti per l'irrigazione dei campi e per l'essiccazione dei foraggi.
I costi di produzione per le aziende agricole non solo sono sempre alti e insostenibili, ma continuano a crescere. Nello scorso mese di agosto -sostiene la Cia- si è avuto un incremento di circa il 10 per cento per cento rispetto allo stesso mese del 2007, mentre i prezzi sui campi segnano una nuova battuta d'arresto (meno 2,9 ad agosto scorso rispetto al mese precedente). E questo si ripercuoterà inevitabilmente sui redditi degli imprenditori agricoltori che sono destinati a diminuire anche nel 2008 (l'anno scorso il calo è stato del 2 per cento).
Ma è proprio la lievitazione dei costi di produzione ad allarmare maggiormente le imprese agricole. Solo per il comparto dei concimi, sempre nel mese di agosto rispetto allo stesso periodo del 2007, la crescita -sostiene la Cia- è stata del 56,1 per cento. Impennate significative si rilevano anche per i prodotti energetici (più 12,6 per cento), a causa soprattutto del rincaro del 17,6 per cento dell'energia elettrica e del 12,4 per cento dei carburanti (in particolare gasolio). In aumento, ma in maniera meno evidente, i mangimi (più 5,5 per cento) le sementi (più 3,5 per cento) e gli antiparassitari (più 3,4 per cento).
La situazione per l'agricoltura è resa ancora più complessa anche dal calo dei prezzi all'origine che ormai si registra da qualche mese. In agosto, rispetto al mese precedente, le diminuzioni più vistose si sono avute per ortaggi e legumi (meno 17,6 per cento) e per i cereali (meno 7,6 per cento). In flessione le quotazioni anche per i vini (meno 1 per cento) e per la frutta (meno 0,6 per cento). Stabili i prezzi degli oli di oliva e delle coltivazioni industriali. Si registrano, al contrario, riduzioni dei prezzi alla produzione per il bestiame bovino (meno 2 per cento ) e per il latte e i derivati (meno 0,9 per cento).