Siccità: Cia Puglia, ok la Regione per la BAT, agricoltura a rischio estinzione
“Gli agricoltori della BAT avranno a disposizione una quota aggiuntiva di un milione di metri cubi di acqua. Esprimiamo il nostro plauso all’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia e al presidente Michele Emiliano per questo provvedimento quanto mai atteso e tempestivo”. È Gennaro Sicolo, presidente di Cia Puglia e vicepresidente nazionale a esprimere la propria soddisfazione per quanto annunciato dalla Regione.
Il prelievo aggiuntivo dal Locone sarà effettuato gradatamente e comunque non oltre la fine di agosto. Dovrà in ogni caso essere interrotto al raggiungimento di un volume d'invaso residuo netto pari a 23 Mm3. “Quanto sta accadendo in tutta la Puglia è terribile. Dal nord all’estremo sud della regione”, aggiunge Sicolo, “le aziende agricole e quelle zootecniche vedono campi e pascoli bruciati da mesi e mesi di temperature altissime, costantemente al di sopra delle medie stagionali degli ultimi 20 anni. Le immagini delle autobotti necessarie per l’approvvigionamento idrico e per non far morire di sete gli animali sono impressionanti. Dal 12 agosto, come avevamo preannunciato, migliaia di aziende agricole della provincia di Foggia non hanno più acqua per le irrigazioni, proprio mentre è in pieno svolgimento la campagna del pomodoro. Ma la situazione”, spiega Sicolo, “è ugualmente drammatica nella BAT, in tutta l’area metropolitana di Bari, nell’intero Salento, e nelle province di Brindisi e di Taranto, con quest’ultima funestata anche recentemente da vasti incendi capaci di peggiorare ulteriormente la situazione. Piante da frutto, uliveti, ortaggi, pomodoro, cereali, ogni tipo di coltura subirà un decremento produttivo del 50%, se non peggio. Senz’acqua siamo un’agricoltura dimezzata che rischia seriamente l’estinzione. Le piogge delle prossime ore non ci facciano dimenticare una situazione che resta drammatica”.
Una situazione, questa, che secondo Cia Puglia è aggravata dall’inerzia dei Consorzi di bonifica commissariati, i quali in tutti questi anni non hanno approntato piani, programmazioni, progetti e azioni per affrontare strutturalmente il problema idrico-irriguo e l’insufficiente dotazione di strutture e tecnologie per il risparmio e il riuso dell’acqua.
Cia Puglia chiede da tempo un piano di interventi per l’autosufficienza idrico-irrigua territoriale, per garantire agli agricoltori pugliesi l’acqua necessaria per le diverse colture e per ridurre gli sprechi che compromettono il già insufficiente apporto di acqua.
Cia Puglia ritiene che non sia più rinviabile la realizzazione di invasi e nuove infrastrutture che migliorino l’apporto idrico a disposizione dell’agricoltura regionale, oggi fortemente condizionato da un insufficiente e arcaico sistema di emungimento dai pozzi e, in gran parte della regione, da una forte dipendenza dalle regioni limitrofe.
L’organizzazione presieduta da Sicolo, quindi, torna a chiedere che siano potenziati gli impianti di depurazione per l’uso irriguo delle acque reflue e il finanziamento di sistemi dotati di innovative tecnologie di irrigazione che ottimizzino la fornitura idrica. È necessario, inoltre, potenziare le infrastrutture già esistenti, per renderle in grado di ridurre gli sprechi e recuperare quanta più acqua possibile. Si deve, infine, investire sull’innovazione tecnologica, in modo da assicurare sempre più il risparmio idrico, rendere più efficienti gli impianti e garantire agli agricoltori il necessario apporto idrico a prezzi equi e sostenibili.
“Il problema è strutturale, ci impone un orizzonte nuovo, con una programmazione seria di interventi strategici per cui occorrono idee chiare, un forte senso di responsabilità e collaborazione tra le istituzioni, e investimenti ingenti in termini di opere irrigue, infrastrutture e tecnologie per il risparmio e il riuso dell’acqua -conclude-. La Regione Puglia si sta già muovendo in tal senso, ma occorre che anche il Governo nazionale prenda pienamente coscienza del problema”.