16 Dicembre 2025

Siccità 2024: Cia Sicilia Occidentale, viticoltori a secco di ristori. Serve intervento Regione

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Cia-Agricoltori Italiani Sicilia Occidentale lancia un appello forte e chiaro al governo regionale: servono ristori concreti e immediati per i viticoltori della Sicilia occidentale, duramente colpiti dalla grave siccità del 2024 e, ad oggi, esclusi da qualsiasi misura di sostegno economico.

Le aree più penalizzate sono quelle dove la viticoltura rappresenta il cuore dell’economia agricola: Mazara del Vallo, Marsala, Castelvetrano, Alcamo, Campobello di Mazara e Salemi. In questi territori si sono concentrati i danni maggiori, sia in termini di crollo della produzione sia di danni strutturali ai vigneti, aggravati dalla prolungata assenza di acqua e dalla mancanza di infrastrutture irrigue efficienti.

"La siccità del 2024 ha colpito in modo durissimo i vigneti del Trapanese -dichiara Matteo Paladino, vicepresidente vicario della Cia Sicilia Occidentale- e in alcune aree i danni sono stati ulteriormente amplificati dall’impossibilità di irrigare utilizzando la diga Trinità, perché l’acqua accumulata è stata sversata in mare nei mesi primaverili”.

La Cia sottolinea come il governo regionale abbia già messo in campo diverse misure di sostegno per far fronte all’emergenza siccità: finanziamenti per agrumi, ulivi, mandorli e pistacchi attraverso la misura 23, interventi per la cerealicoltura, aiuti già liquidati ai produttori di grano e il sostegno agli allevatori con la distribuzione gratuita di fieno. Un impegno economico complessivo di decine di milioni di euro.

“Di fronte a questi interventi -prosegue Paladino- è incomprensibile e inaccettabile che l’unico comparto rimasto totalmente escluso sia quello vitivinicolo, proprio uno dei più strategici per l’economia della Sicilia e di questa parte dell’Isola in particolare. I viticoltori sono stati, di fatto, abbandonati”.

Secondo Cia Sicilia Occidentale, la Regione dispone delle risorse utili per intervenire anche a favore dei viticoltori: "Auspichiamo che il governo si attivi al fine riconoscere l’entità reale dei danni subiti. Danni che non sono solo produttivi, ma anche strutturali e permanenti. Quando parliamo di danni strutturali -conclude Paladino- parliamo di vigneti indeboliti, con piante compromesse che in molti casi dovranno essere estirpate o che non torneranno produttive per almeno tre o quattro anni. Senza ristori adeguati, molte aziende non riusciranno a sopravvivere".

Cia Sicilia Occidentale auspica quindi che il presidente della Regione Renato Schifani e l’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino possano intervenire con urgenza, attivando misure specifiche di sostegno economico per i viticoltori, prima che la crisi diventi irreversibile per i viticolroti siciliani.