02 Dicembre 2004
Si uniscono i boscaioli toscani per tutelare l'ambiente e il lavoro del bosco
E' nata l'Associazione regionale boscaioli della Toscana, A.R.Bo. Toscana, che si propone come soggetto di rappresentanza e di servizio per gli operatori forestali. La nuova Associazione promossa dalla Cia della Toscana, si è costituita a fine settembre ed ha avuto origine dal lavoro avviato nel convegno nazionale realizzato ad Arezzo dalla Cia nel marzo del 2003, nell'ambito della fiera Legno energia Centro Italia.
A.R.Bo. Toscana, che è stata presentata oggi a Firenze dal presidente della Cia regionale e vicepresidente nazionale della Cia Enzo Pierangioli, raggruppa: l'Associazione boscaioli aretini e l'Associazione boscaioli senesi, costituite recentemente, e l'Associazione boscaioli pistoiesi, che diventerà interprovinciale per Pistoia, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Prato, Livorno, associando operatori della fascia nord della regione. All'Associazione toscana possono aderire gli operatori del settore forestale, gli enti, le società e tutti i soggetti interessati che ne condividano le finalità e gli obiettivi.
A.R.Bo. Toscana promuoverà progetti ed iniziative per la creazione di nuove opportunità nelle diverse filiere legate al bosco. L'obiettivo è di entrare in rete con le esperienze associative che si sono sviluppate in questi anni, a cominciare dalla dichiarazione di intenti sottoscritta recentemente in Piemonte e che prevede tra l'altro la creazione di un coordinamento a livello nazionale.
A.R.Bo. Toscana nasce dall'esigenza di dare rappresentanza agli operatori forestali, operando per la tutela dei loro interessi specifici e per promuovere politiche di sviluppo del settore, nuove opportunità produttive, innovazione, qualificazione imprenditoriale, formazione nonché l'organizzazione di servizi a favore delle imprese forestali.
Fra i suoi obiettivi: la lotta al lavoro nero, anche attraverso forme di riconoscimento individuale (tesserino o patentino per gli addetti ai lavori in bosco), e la promozione della sicurezza sul lavoro.
La Toscana ha un patrimonio boschivo esteso per 1 milione e 86 mila ettari (che rappresenta il 47 per cento della superficie regionale). Si tratta di una immensa risorsa ambientale che necessita di essere tutelata e conservata perché è essenziale al mantenimento dell'equilibrio del territorio per la difesa del suolo, risorse idriche e qualità dell'aria.
Ma i boschi toscani devono essere anche migliorati e valorizzati attraverso la diffusione di una selvicoltura sostenibili e promovendo le nuove opportunità offerte dall'uso dei prodotti forestali nella produzione di energia, nell'edilizia, nell'ingegneria naturalistica, così come la promozione delle produzioni alimentari del bosco. Le nuove opportunità di sviluppo sono essenziali al mantenimento del presidio umano nelle aree montane.
Nel settore forestale toscano sono attualmente occupate 4355 persone, tra imprese pubbliche e private e la produzione di legname è di 123,5 milioni di metri cubi. Ogni anno la biomassa legnosa disponibile cresce del 4 per cento (indice di accrescimento), mentre le utilizzazioni dei boschi incidono solo per il 40 per cento di questo indice. Un dato importante perché dimostra che si può incrementare fortemente l'utilizzo dei boschi senza ridurre il patrimonio forestale toscano, nel rispetto di una gestione forestale sostenibile.
Lo sviluppo del settore forestale rappresenterà una delle priorità delle politiche di sviluppo rurale dell'Unione europea per i prossimi anni, e pertanto si prevede un forte incremento di risorse a disposizione per gli investimenti in questo settore.