28 Ottobre 2009

Risposte pronte e sempre più efficaci ai bisogni sociali dei cittadini. Così l'Inac, patronato promosso dalla Cia, affronta le nuove sfide

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Un impegno incisivo e iniziative a tutto campo per rispondere in maniera efficace e pronta ai bisogni sociali dei cittadini. E' questo lo spirito che ha sempre contraddistinto l'azione svolta dall'Inac, il patronato promosso dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori. Un'azione di oltre cinquant'anni sempre con l'obiettivo di fornire un'adeguata tutela e che oggi si arricchisce di un nuovo importante tassello, il primo "Report Sociale", presentato a Roma nel corso di un convegno dove sono stati illustrati i motivi e le finalità di questo innovativo strumento.
"Oggi l'Inac -ha affermato il suo presidente Carla Donnini nel suo intervento di presentazione del 'Report Sociale'- è un patronato all'altezza dei tempi, in grado di adeguarsi rapidamente ad un nuovo stato sociale che sollecita risposte a temi sempre più nuovi. Non più compilatore di istanze, ma soggetto capace di far nascere la coscienza del diritto e di fornire consulenze sempre più qualificate. Un'azione che ha come scopo fondamentale quello di tutelare i diretti dei lavoratori dipendenti e autonomi, dei cittadini italiani, stranieri ed apolidi e di contribuire allo sviluppo della legislazione sociale".
"E, quindi, l'obiettivo primario del Progetto di responsabilità sociale del patronato Inac è quello -ha aggiunto Carla Donnini- di testimoniare e rendere sempre più trasparente e diretto il proprio ruolo sulle tematiche sociali e sui diritti di welfare pubblico e privato dei cittadini".
D'altra parte, sia le decisioni assunte dall'Ue che le sempre più crescenti difficoltà economiche dei singoli stati, tra cui l'Italia, impongono -come si legge nel "Report Sociale" dell'Inac- alle associazioni di rappresentanza e ai loro strumenti di essere incisivi e presenti nella gestione delle politiche del welfare. E il patronato promosso dalla Cia -ha aggiunto Carla Donnini- assume un ruolo fondamentale nella gestione operativa dei diritti alle politiche sociali e nel garantire tali diritti, realizzando così concretamente i valori sanciti sia dalla carta dei Diritti dell'Uomo (Onu) che dalla Carta Costituzionale dell'Unione europea".
E proprio in questo contesto -come si è rilevato durante il convegno dell'Inac- si inserisce il valore del "Report Sociale" attraverso il quale il patronato vuole rendere trasparenti la sua "mission" e le sue iniziative. Uno strumento moderno al servizio dei cittadini che possono conoscere meglio chi li tutela sotto il profilo sociale (diritto alla sicurezza, diritto al welfare e alle sue prestazioni). Insomma, una rendicontazione attraverso la quale si vuole potenziare l'informazione a carattere sociale, non solo nei confronti dei consumatori e degli utenti di riferimento, ma anche nel contesto più ampio della società.
"Nell'ambito della strategia del Nuovo Patto con la società -ha affermato, nelle sue conclusioni al convegno, Alberto Giombetti, coordinatore della Giunta nazionale della Cia- si colloca pienamente l'identità dell'Inac che, attraverso la sua caratteristica di "Patronato Verde", si pone accanto all'obiettivo principale di fornire ai cittadini una qualificata consulenza e assistenza in campo socio-previdenziale anche quello di aumentare il benessere sociale attraverso la responsabilità etica dell'agricoltura, proponendo un'alimentazione di qualità e tutelando il paesaggio e l'ambiente".
Giombetti ha ricordato che anche la Cia, nel luglio scorso, ha presentato il primo Bilancio Sociale con il quale "dare un'informazione completa, trasparente e realmente più mirata, rendere pubblico un impegno, come organizzazione di imprese e di persone che operano e agiscono nel mondo agricolo e rurale, nella società. Un'azione forte e consolidata che affonda le sue radici in più di trent'anni di storia".
L'incontro odierno a Roma i cui lavori sono stati moderati da Alessandro Mastrantonio, coordinatore editoriale di Agrisole, ha visto la partecipazione di rappresentanti del ministero del Lavoro, degli enti previdenziali e assicurativi (Inps, Inpdap e Inail), nonché del mondo dell'università, che sono al dibattito in tema di evoluzione sociale del patronato e di rapporti tra patronati ed istituzioni.
Tra gli interventi, si segnalano quelli di Giovanni Geroldi, direttore generale delle Politiche previdenziali del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, di Giuseppina Santiapichi, direttore generale dell'Inpdap, di Paola Colaneri, dell'Università degli studi di Macerata, di Rocco Terracciano, della Direzione centrale Organizzazione dell'Inps.