Riciclo: consumate materie prime per 92 mld di tonnellate l'anno
Meno del 10% viene recuperato. Giornata mondiale 2019 dedicata a giovani, istruzione e innovazione
“Recycling into the Future” recita il claim scelto per la seconda edizione della Giornata Mondiale del Riciclo che ricorre il 18 marzo dallo scorso 2018 per iniziativa della Global Recycling Foundation, lanciata dal Bureau of International Recycling durante la Word Recycling Convetion di Londra.
L’evento che sta richiamando l’attenzione di tutto il mondo, parla dritto ai governanti e ai decisori politici affinché si elabori un approccio comune al problema dei rifiuti e dell’uso delle risorse, affinché soprattutto si veicolino le giuste informazioni tra i cittadini. Il 2019 guarda poi al futuro ed è dedicato al potere delle nuove generazioni, dell’istruzione e dell’innovazione nell’ambito della diffusione delle buone pratiche di riciclo. “Gli esseri umani hanno consumato più risorse negli ultimi 50 anni che in tutta la storia precedente e gli studi indicano che abbiamo solo 12 anni per invertire il danno causato, -ha spiegato Ranjit Baxi, presidente fondatore della Global Recycling Foundation-. Dobbiamo fare di più per ridurre, riutilizzare e riciclare in modo da poter avere un impatto positivo sul mondo che ci circonda. Il futuro deve concentrarsi sull’economia circolare”.
L’uso delle risorse globali è più che triplicato e stando agli attuali ritmi di sviluppo economico, potrebbe raddoppiare nuovamente entro il 2050. Il mondo consuma ogni anno oltre 92 miliardi di tonnellate di materie prime e meno del 10% di questi materiali viene recuperato o riciclato. Il recupero delle risorse permetterebbe di evitare all’atmosfera oltre 700 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno.
Quanto all’Italia, secondo Conai -come riporta ANSA Terra&Gusto- la raccolta differenziata è salita a più del 55% e il riciclo dei rifiuti urbani al 44%. Sono stati riciclati 8,8 milioni di tonnellate di imballaggi, il 67,5% su quanto immesso al consumo, superando in anticipo l'obiettivo del 65% che la nuova direttiva europea indica al 2025. Il riciclo ha evitato che i rifiuti andassero in discarica, generando benefici economici per 970 milioni di euro e risparmiando il consumo di circa 3,8 milioni di tonnellate di nuova materia prima. Ciò non basta, l'Italia mostra, infatti, ritardi e modalità inadeguate nell'affrontare la questione normativa della cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste).