28 Aprile 2009

Prodotti di qualità e sicurezza alimentare: la Cia porta le esperienze italiane a Plovdiv, in Bulgaria, e presenta i contenuti del manuale di corretta prassi igienica

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Il primo manuale realizzato in Italia per la corretta prassi igienica dedicato alle imprese agricole: lo ha creato la Cia a supporto delle aziende agricole per agevolarle nel seguire le procedure imposte dalle normative europee e i contenuti dell'articolato compendio sono stati presentati nel corso di un convegno, svolto in Bulgaria il 28 aprile scorso dalla Cia, nell'ambito di un progetto europeo chiamato "Un ponte attraverso l'Europa per il rafforzamento della produzione alimentare di qualità". Il programma, supportato dalla Commissione europea, nella nazione bulgara si è avvalso della collaborazione della Camera di commercio di Plovdiv, la seconda città più importante della nazione balcanica ad un centinaio di chilometri da Sofia.
"I regolamenti comunitari sull'igiene dei prodotti alimentari (del 2004) incoraggiano i singoli Stati membri dell'Ue a promuove l'elaborazione e la successiva divulgazione di manuali nazionali di corretta prassi operativa in materia di igiene -ha spiegato nel suo intervento Tommaso Buffa, responsabile qualità e sicurezza alimentare della Cia- e il 'Manuale' di corretta prassi operativa in materia di igiene per le imprese agricole, realizzato dalla nostra Organizzazione, è stato valutato conforme alle disposizioni del Regolamento dal ministero della Salute e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nel settembre 2008. L'obiettivo -ha proseguito Buffa- e quello di fornire un importante supporto operativo alle aziende operanti nel settore primario delle filiere alimentari e un valido riferimento per i soggetti pubblici al fine di validare, nelle loro ispezioni, le procedure predisposte in azienda. Crediamo che questa esperienza sia di supporto alle imprese agricole della Bulgaria".
Tra gli obiettivi del progetto europeo della Cia c'è il rafforzamento delle associazioni di categoria nel ruolo di fornitori di servizi e di assistenza agli operatori nei Paesi candidati nel recepire l' comunitario. Il programma è suddiviso tra 4 stati membri Ue (Italia, Finlandia, Ungheria e Polonia), da 4 Paesi beneficiari (Bulgaria, Croazia, Romania e Turchia) ed un Paese candidato all'ingresso nell'Unione, ovvero la Repubblica di Macedonia. Sono coinvolti nel partenariato associazioni no-profit che hanno come missione la salvaguardia delle imprese associate nelle relazioni con le istituzioni nazionali ed europee".
Il territorio agricolo bulgaro rappresenta circa 5,6 milioni di ettari, pari a circa il 50 per cento dell'intera superficie del Paese che è di 111 mila chilometri quadrati. Il settore primario di questo paese contribuisce per quasi il 12 per cento del prodotto interno lordo e gli occupati in agricoltura rappresentano poco più del 9% dell'intera forza lavoro. Nell'aprile del 2000, nell'ambito della riforma agraria, la nazione balcanica ha dato il via alla costruzione del catasto terreni per mettere ordine alla difficile situazione delle proprietà terriere. La superficie media aziendale è, infatti, di poco più di un ettaro e mezzo e sono numerose le aziende part-time.
Un settore primario bulgaro fino al 2013 riceverà dall'Unione europea un fondo di coesione e fondi strutturali che saranno destinati anche allo sviluppo della competitività (22,6 per cento), all'ambiente (8,3 per cento) e allo sviluppo regionale (34,6 per cento). E solamente per lo sviluppo agricolo la Bulgaria avrà a disposizione 2,6 miliardi di euro, con un co-finanziamento nazionale di 631 milioni.
Al centro dell'incontro i tecnici Cia hanno spiegato come la salubrità dei prodotti agricoli italiani sia il frutto della grande professionalità dei produttori che da tempo applicano le norme Ue in fatti di sicurezza alimentare. Il progetto, articolato in incontri, seminari, workshop, assistenza tecnica e organizzativa nelle nazioni partner, è tra i 10 programmi approvati dalla Commissione Ue nel 2007 e le finalità sono la conoscenza e l'applicazione dei regolamenti comunitari nel settore agro alimentare, promuovendo l'adempimento degli standard europei sulla sicurezza alimentare a tutela del benessere animale e della sicurezza alimentare.