10 Luglio 2007

Politi: le motivazioni della manifestazione di Bologna sono estranee al mondo agricolo. Così si divide invece di coagulare le forze

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Il presidente della Cia Giuseppe Politi critica l'iniziativa della Coldiretti. Non si può scendere in piazza unicamente per attaccare l'operato di un ministro. Al settore serve responsabilità e un confronto costruttivo.


"E' una manifestazione che non serve all'agricoltura italiana. Anzi, rischia di indebolire il settore, dividendolo invece di unirlo e compattarlo davanti ai problemi che oggi i produttori devono affrontare". E' quanto sottolinea il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi in merito all'iniziativa promossa per domani 11 luglio dalla Coldiretti a Bologna.
"E' una scelta -aggiunge Politi- puramente politica, dettata da motivi che non appartengono alle questioni del mondo agricolo. Non si può programmare una manifestazione di piazza unicamente per attaccare l'operato di un ministro. E di questo la Coldiretti si assuma le sue responsabilità".
"Al di là delle persone che parteciperanno all'iniziativa di domani a Bologna, la manifestazione della Coldiretti -afferma il presidente della Cia- è un preoccupante segno di debolezza di un'organizzazione che fugge di fronte ai problemi dell'agricoltura e sceglie lo scontro personale, coinvolgendo i produttori".
"Per l'agricoltura del nostro Paese c'è bisogno di ben altro. C'è da sviluppare -sostiene Politi- un confronto sereno e costruttivo che tutte le altre componenti della filiera, dalle organizzazioni professionali alle cooperative, dai sindacati agli industriali, stanno portando avanti con grande senso di responsabilità. Dobbiamo operare per il bene dell'intero settore. La scelta della piazza può essere fatta quando alla base vi sono motivazioni valide e rispondenti alle vere esigenze degli agricoltori. Se era questa la logica dell'iniziativa della Coldiretti, l'avremmo anche condivisa e apprezzata. Così, però, non è. E questo ci porta a ribadire il nostro netto dissenso per una manifestazione inutile e dannosa. Una manifestazione di cui il mondo agricolo avrebbe fatto volentieri a meno".