16 Dicembre 2003

Politi conclude a Leverano (Lecce) il convegno sulle lotte contadine dell'Arneo

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"La giornata dell'Arneo: eventi storici, economia e cultura". Questo il tema con il quale si è voluto rievocare una pagina memorabile delle lotte contadine dell'Arneo per la conquista di un fazzoletto di terra e per un maggiore spazio di dignità e di libertà.
La Cia di Lecce, ha voluto così promuovere un importante convegno, che si è svolto il 13 dicembre scorso a Leverano, il comune che ha intestato "ai braccianti dell'Arneo" una piazza cittadina, per tenere viva appunto la memoria storica di quegli eventi e per farne motivo di dibattito e di riflessione.
Ai lavori, ai quali ha partecipato il vicepresidente vicario nazionale, Giuseppe Politi, erano presenti, tra gli altri, il presidente provinciale della Cia di Lecce, Vito Murrone, il presidente regionale, Antonio Barile, il sindaco di Leverano, Cosimo Durante, il presidente regionale della Lega delle Cooperative, Luigi Sansò, nonché i docenti universitari Egidio Zacheo e Mario Spedicato, che hanno svolto le relazioni introduttive.
"Le vicende dell'Arneo –ha affermato Politi a conclusione del dibattito- si collocano nel contesto più generale della questione meridionale, per rompere il blocco agrario dominante e costruire le premesse della rinascita del mezzogiorno".
Dopo aver passato in rassegna le varie fasi evolutive del movimento contadino pugliese, il vicepresidente vicario ha così proseguito: "E' la fase di un nuovo ciclo che immette la società meridionale in un meccanismo più dinamico e fonda alcune delle condizioni su cui poggerà il modello di sviluppo del nostro paese.
"Contro il tentativo fatto dagli agrari di contestare la validità dei decreti Gullo –ha detto ancora Politi- che portano, tra l'altro, ad una prima sensibile riduzione della rendita fondiaria e contro le continue minacce dei padroni e dei gabelloti arroganti, il movimento contadino si organizza indicando quelle stesse leggi come strumenti di azione e di lotta".
In questo contesto Politi ha voluto ricordare la figura prestigiosa dell'amico Luigi Tarricone, esponente socialista ed antifascista, il quale, essendo stato in prima persona protagonista di quelle lotte cruente, così descriveva le occupazioni di terre nell'Arneo: "Da Nardò organizzammo soccorsi per i braccianti in lotta e per le famiglie degli arrestati e furono veri e avventurosi viaggi per portare pane e vino in Arneo, sfuggendo alla polizia che vigilava sotto la minaccia delle armi".
"Oggi –ha concluso Politi- come organizzazione siamo ancora impegnati a proseguire sul cammino della completa emancipazione del Mezzogiorno. Certo, con problematiche nuove e nuove strategie, ma con la consapevolezza che indietro non si torna e che il futuro del nostro paese e della nostra economia non può assolutamente prescindere da un ruolo decisivo e propulsivo della nostra agricoltura".
Vito Murrone, nel suo breve intervento ha voluto esprimere al sindaco di Leverano un apprezzamento per aver voluto condividere con la Cia il dovere di ricordare i cinquant'anni delle lotte contadine per la distribuzione delle terre incolte dell'Arneo, come riscatto da una condizione di povertà e per un desiderio di libertà.
"Riproporre, attraverso questo convegno –ha detto- il coinvolgimento delle scuole di Leverano e l'intitolazione di una piazza"ai braccianti dell'Arneo", rappresenta un fatto culturale e testimonia la volontà di tenere viva la memoria di un percorso di emancipazione sociale della nostra provincia".
Antonio Barile si è soffermato sulle imponenti manifestazioni contadine di quel periodo in Puglia, ne ha sottolineato le conquiste, ma ha ricordato che ancora oggi molti sono i traguardi da raggiungere.
"La situazione sociale ed economica della Puglia –ha affermato- nei primi anni sessanta era destinata a subire profonde modificazioni rispetto al decennio precedente. L'emigrazione ed il conseguente spopolamento delle campagna, lo sviluppo delle attività terziarie, i processi di industrializzazione nelle aree di Bari, Brindisi e Taranto, modificheranno i rapporti e gli equilibri settoriali e porranno le organizzazioni agricole nelle condizioni di reinventare nuovi strumenti di lotta e nuove strategie".