26 Giugno 2012

Piemonte: quote latte, ora basta! A pagare non devono essere sempre gli allevatori che hanno rispettato le leggi. Incontro a Carmagnola con il commissario straordinario Gulinelli

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La vicenda delle quote latte non riesce proprio a chiudersi: gli splafonatori cosiddetti duri e puri, identificati come Cobas del latte, trovando di volta in volta puntelli politici ( ora, comunque, di notevole minor peso) ed eterogenei collaboratori, sono alla ricerca di espedienti che consentano loro ulteriori dilazioni. Azioni che hanno come conseguenza pratica lo scopo di interrompere l'attuazione della L. 33/2009, ossia il pagamento, pur dilazionato, delle multe da parte di coloro che risultavano ancora debitori all'erario. La cronistoria dei più recenti avvenimenti è stata oggetto di un interessante incontro svoltosi il 25 giugno a Carmagnola, in Piemonte, tra le organizzazioni professionali della Cia e della Confagricoltura, l'Associazione regionale dei produttori latte, la Fedagri (la Federazione delle cooperative agricole) con Paolo Gulinelli, commissario straordinario di Agea per le quote latte.
"La storia delle quote latte e delle relative multe -è stato illustrato nell'incontro dai relatori- si può riassumere in un punto: coloro che hanno assunto una sorta di 'rappresentanza politica' degli splafonatori, sostanzialmente nel corso degli anni hanno assicurato questi allevatori che potevano produrre tranquillamente tanto non sarebbe successo nulla. E invece le multe sono arrivate, eccome. E sono anche da pagare. Leggi di proroga, emendamenti più diversi, recenti relazioni d'indagine fatte esclusivamente a tavolino non sono servite assolutamente a nulla se non a far riprendere i fucili dalla Ue, puntarli nuovamente sull'Italia, quando era stato assicurato che la partita era chiusa definitivamente".
"Qualche politico paladino -è stato rilevato- dovrà spiegare prima o poi che tanto non c'è e non ci sarà sanatoria di sorta e che è via obbligata quella di mettersi in regola sottomettendosi alla legge 33 ed aderire alla rateizzazione. Se qualcuno pensa di continuare questi giochini legali o similari fino al 2015, anno -al momento- decretato come quello ultimo della gestione delle quote, è un illuso. La Ue ha sempre dichiarato, in più documenti inviati alle autorità di governo italiano, che non sono ammessi 'interventi di Stato' a favore dei produttori. Così è stato in altre nazioni europee di fronte allo stesso problema, sempre concluso con il versamento delle multe da parte dei produttori. Davvero il caso di ripetere: chi di quote latte ferisce, di quote latte perisce".
La Cia del Piemonte era rappresentata dal vicepresidente regionale Ludovico Actis Perinetto e da una delegazione cuneese e torinese. "E' ora di dire basta alla penalizzazione degli allevatori onesti che sono stati alle regole. La beffa ultima è la comunicazione Agea che sta arrivando alle aziende agricole in questi giorni nella quale vengono informate che la Commissione europea ha avviato la procedura di infrazione perché la proroga di sei mesi della settima rata (dal 31 dicembre 2010 al 30 giugno 2011), decisa nel 2010, è stata considerata un aiuto di Stato e di conseguenza non era autorizzata. Il risultato è uno solo: gli allevatori che hanno aderito alla rateizzazione saranno costretti a pagare gli interessi per ritardati pagamenti".
"La proroga -ha ricordato Actis Perinetto- venne concessa durante una crisi di mercato drammatica per il settore zootecnico da latte. Alla rateizzazione aderirono tutti quegli allevatori che avevano deciso di mettersi in regola con le quote latte e di pagare il proprio debito. Adesso questi allevatori vengono ulteriormente penalizzati. La loro unica colpa è di aver rispettato le leggi dello Stato. Un vero atto di ingiustizia".
Nel corso dell'incontro con Gulinelli è stato, altresì, ricordato che rimangono nel libro dei sogni i 40 milioni promessi sulla legge 33 per chi ha investito, acquistando le quote, per mettersi in regola. Il commissario ha fornito una ricca serie di dati relativi alla produzione 2011/12 (si è rasentato lo splafonamento nazionale e conseguente pagamento di premio supplementare, in Piemonte si sono prodotti 946.000 tonnellate, il 4,34 per cento in più della campagna precedente), ha ricordato la posizione del ministro Catania che ha ribadito la linea severa del governo nei confronti degli allevatori "ribelli" che non hanno aderito alle rateizzazioni dei pagamenti delle multe comminate dalla Ue sugli sforamenti pregressi, rilevando che la legge va applicata e che questo indirizzo è fuori discussione.
Il Commissario ha, infine, risposto puntualmente alle domande dei presenti rilevando, con particolare sottolineatura, che la legge 33 è l'ultima possibilità per gli allevatori fuorviati, dopo di che l'amministrazione pubblica applicherà le disposizioni normative previste dalla stessa legge in materia di ritiro delle quote supplementari assegnate ai produttori che non hanno applicato la norma europea".