10 Giugno 2005
Per l'ippica italiana è crisi sempre più profonda. "No" ai tagli indiscriminati, ma politiche e scelte mirate
Il presidente della Cia Giuseppe Politi chiede un incontro urgente al commissario dell'Unire. A rischio chiusura molti ippodromi. Gravi conseguenze per gli allevatori.
Si aggrava sempre di più la crisi dell'ippica. Servono, quindi, scelte urgenti e coraggiose, di ampio respiro e condivise per una politica di rilancio dell'intera filiera. E' quanto sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori secondo la quale la situazione si è fatta veramente precaria per la mancanza di risposte alle richieste degli allevatori e degli altri operatori in agitazione, a cui si è aggiunta la comunicazione agli ippodromi di drastici colpi di forbice agli attesi finanziamenti per la gestione ordinaria.
Se l'Unire confermerà i suoi intendimenti, molti ippodromi -sostiene la Cia- si vedranno costretti alla chiusura. Viene inferto così un colpo pesante ad un anello delicatissimo della filiera e si corre il rischio in questo modo di disarticolare in modo totalmente distruttivo il sistema ippico italiano.
Nell'esprimere un fermo "no" ai tagli dei finanziamenti, la Cia ribadisce che senza l'obiettivo primario dell' incremento delle razze equine l'ippica diventa virtuale, senza allevamento, senza lavoro, senza cultura, senza legame con i territori, senza filiera.
La Cia riafferma che l'uscita dell'ippica dalla crisi passa proprio per il rilancio della politica di filiera, la valorizzazione dei territori, del lavoro e della cultura dei suoi operatori. E in tale contesto gli agricoltori, che ricavano un reddito dall'allevamento dei cavalli, vogliono avere un ruolo fondamentale e decisivo.
D'altronde, per superare la crisi dell'ippica -conclude la Cia- non si può assolutamente eludere la valorizzazione del ruolo svolto dai produttori agricoli. Del resto, se l'agricoltura multifunzionale ha bisogno dell'ippica, anche l'ippica ha bisogno dell'agricoltura multifunzionale. In tale ottica s'inserisce la richiesta da parte del presidente dalla confederazione Giuseppe Politi di un incontro urgente con il commissario dell'Unire Francesco Saverio Abate durante il quale poter affrontare i gravi problemi che oggi affliggono il settore.