04 Luglio 2023 | None

Pensioni: Anp e Inac-Cia, serve più chiarezza su importi cedolino di luglio

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Assegno con qualche euro in più, per quattordicesima e adeguamenti. Altra cosa l’aumento delle minime

In questi giorni tanti pensionati, in particolare i titolari delle minime, stanno chiedendo informazioni sul cedolino di luglio che presenta qualche euro in più rispetto ai 563 dei mesi scorsi, perché comprensivo di quattordicesima e adeguamenti dovuti. Non si alimenti confusione è, oggi, l’appello dell’Associazione nazionale pensionati, Anp, e del patronato Inac di Cia-Agricoltori Italiani, che invitano alla chiarezza, rimarcando la differenza tra Quattordicesima mensilità e aumento delle minime.

Finalmente, spiegano Anp e Inac di Cia, per i pensionati al minimo è arrivato il timido aumento previsto dalla Legge di Bilancio 2023, oltre che il parziale adeguamento all’inflazione, a partire dal mese di gennaio, che però non era ancora stato erogato per ragioni connesse al funzionamento della macchina organizzativa dell'Inps e all'elaborazione di tutti i calcoli nella maniera corretta.

Dunque, oltre alla rivalutazione dovuta all’inflazione, fissata al 7,3% per tutto il 2023, che ha portato il minimo di pensione a 563,74 euro, la situazione, chiariscono, è in sintesi la seguente: per chi ha meno di 75 anni, l’aumento della pensione minima è pari all’1,5% e, infatti, l’ammontare del trattamento è passato da 563,74 euro a 572,74 euro mensili. Di fatto un incremento di circa 8,50 euro al mese, che sommato anche a quello dei 6 mesi anteriori, dovrebbe condurre a un totale di circa 60 euro. Chi, invece, ha 75 anni o più, ha ricevuto un +6,4% sull’assegno della pensione minima, che ha portato l’assegno a 599,82 euro al mese. Una cifra che supera i 35 euro mensili che, considerati anche gli arretrati da saldare, porta a circa 250 euro in più sulla pensione di luglio. Aumenti che varranno solo per il 2023.

Inoltre, aggiungono Anp e Inac di Cia, nel cedolino di luglio è stata confermata la quattordicesima, cioè la somma che viene erogata tutti gli anni a partire dal 2007 a chi ha i requisiti. Questa mensilità, ricordano, spetta dai 64 anni di età in su. Il suo importo varia in base al reddito e va da 437 euro a 655 euro a seconda degli anni di contribuzione pagati. Per chi ha versato di più, la quattordicesima è più alta.

“Il reddito degli anziani è la pensione, spesso di importo modesto ma dignitoso, costruito con anni di versamenti contributivi. È dunque necessario dare la giusta informazione -commenta il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo-. Bisogna comunicare con chiarezza quali sono gli importi e per quale ragione sono erogati, senza alimentare notizie infondate su bonus governativi inesistenti. L’istituzione della quattordicesima -chiarisce Del Carlo- fu motivata da ragioni emergenziali, come dare sollievo alle persone che più di altre avevano sofferto il peso della crisi economica. Attenzione, perché l’emergenza sociale è ancora in atto, per giunta acuita dal post pandemia e da un aumento dei prezzi ancora assai elevato”.

Gli fa eco il presidente di Inac-Cia, Alessandro Mastrocinque: “La missione istituzionale del patronato -spiega- è quella di dare risposte in materia di welfare, assistenza, pensioni e infortunistica, fornire consulenza sui diritti sociali e previdenziali. Azzerare le distanze tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione è il nostro obiettivo, anche perché il tema pensioni è sempre attuale e delicato, stretto tra le esigenze di cassa e quelle di garantire una pensione sufficiente per vivere dignitosamente. Dunque -conclude Mastrocinque- per chiarimenti e verifiche puntuali del cedolino sono a disposizione le strutture del patronato Inac presso le sedi Cia su tutto il territorio nazionale, sempre al servizio dei pensionati e di tutti i cittadini”.