24 Ottobre 2005

Oristano: convegno Cia sui problemi della suinicoltura

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"Il suino nel terzo Millennio.Terza Edizione. Dall' emergenza alla prospettiva", questo il titolo dell' incontro, promosso dalla Cia di Oristano, che ha messo a confronto il Ministero della Sanità, l'assessorato regionale e provinciale della Sanità e dell'Agricoltura, i principali operatori ed alcuni esperti del settore. Obiettivo fare il punto sulla situazione della peste suina africana nell' Isola e in provincia. Con una visione poi di prospettiva delle azioni da intraprendere e delle modifiche e rivisitazioni indispensabili al piano di eradicazione regionale.
La manifestazione, che si è tenuta sabato scorso 22 ottobre, presso la sala convegni, in Località S. Cristina di Paulilatino (Oristano ), ha riscosso il consenso da parte dei numerosi operatori, politici e veterinari presenti che ha inteso rilanciare l' azione della Regione Sardegna.
Con quest' ottica la Cia di Oristano ha organizzato la terza edizione di quella che rappresenta uno strumento di servizio dettato dagli stessi allevatori, e che quest'anno ha chiamato a confronto i vari attori del settore per una verifica di quanto attuato finora e delle azioni future sulla tematica individuata. Attesa la partecipazione dei più rappresentativi suinicoltori Isolani con proposte che tendono proprio a superare l' emergenza sanitaria.
La stessa Cia , con il presidente regionale Serafino Mura e il responsabile nazionale dell' Ufficio produzioni animali, Umberto Borelli, che ha concluso il convegno, ha formulato delle proposte in merito che intendono dare respiro al settore. Iniziando col rivisitare il piano di eradicazione della peste suina africana: andare oltre la politica di sola costrizione ed attivare un circuito virtuoso tra gli allevatori con politiche condivise che non contrappongono gli operatori dell' intensivo con gli allevatori del semi brado ; attuare una sanatoria per le tante aziende fuori norma ( di uno-due anni) con una dotazione finanziaria atta a superare le "anomalie" nelle tecniche di allevamento, specie semi brado fuori controllo; qualificare il prodotto sardo, con una autentica tracciabilità, a partire dalla razza suina sarda che esiste ed è tuttora presente. Andare oltre la visione che il problema sia di sola natura sanitaria e non coinvolga invece, come dovrebbe, Agricoltura, Ambiente, Industria e Commercio. Infine, pretendere che anche la Sardegna attui un Piano regionale di salute animale .
L' incontro e stato poi occasione per presentare e degustare e far conoscere pietanze di ricette tradizionali locali tutte a base di suino di quella cucina rurale che del maiale non buttava o sprecava nulla e proponeva e propone cibi di qualità. Proposta anche una particolare pietanza locale, S' Ortau che Cia e Gal Montiferru Barigadu Sinis, intendono valorizzare.