28 Ottobre 2003
Ocm tabacco: 30.000 persone in piazza per combattere la riforma
Ocm tabacco: 30.000 persone in piazza per combattere una riforma socialmente ed economicamente inaccettabile
Sindacati, imprese, lavoratori e autorità sono scesi in piazza ieri a Città di Castello per manifestare contro la proposta della Commissione europea per la riforma dell'Organizzazione Comune di Mercato (Ocm) del tabacco greggio, presentata il 23 settembre scorso.Migliaia di manifestanti, si calcola almeno 30 mila, sono giunti a Città di Castello da ogni parte d'Italia per far sentire il loro "no" ad una riforma giudicata assolutamente inaccettabile. Dopo aver percorso un tratto lungo le mura della città, il corteo si è ritrovato in piazza Matteotti dove si è svolto il comizio finale al quale hanno preso parte le autorità politiche locali e nazionali ed i rappresentanti delle organizzazioni dei lavoratori e dei produttori agricoli. In un tripudio di sventolii cromatici –per la prima volta nella storia recente si sono ritrovate l'una accanto all'altra le bandiere dei partiti di Governo e di opposizione, insieme con quelle dei sindacati (di ogni colorazione politica) e delle organizzazioni degli imprenditori– si sono susseguiti sul palco gli interventi: un coro unanime per esprimere totale dissenso verso una proposta che penalizzerebbe un intero settore produttivo e che causerebbe 135.000 nuovi disoccupati solo in Italia.Intervenendo alla manifestazione il Presidente della Cia Massimo Pacetti -presente insieme al vicepresidente della Cia Mino Rizzioli- ha affermato che quella della Ue "è una proposta che non possiamo accettare così come è; essa va quindi cambiata. Se applicata, potrebbe avere riflessi fortemente negativi per l'intero settore del tabacco, sia in termini economici che sociali. Sono a rischio migliaia di imprese agricole e centotrentacinquemila posti di lavoro"."In più occasioni abbiamo sottolineato con forza -ha aggiunto Pacetti- l'esigenza di modificare la proposta comunitaria, in quanto è una riforma che non dà lavoro. Anzi crea disoccupazione e mette in ginocchio le imprese agricole che operano nel comparto. La riforma, al contrario, va fatta in un'ottica di equità, tenendo conto delle esigenze di tutta la filiera. E' una questione nazionale che va posta con decisione a livello europeo"."In quest'ottica -ha sottolineato il presidente della Cia- assume una grande importanza il tavolo che si svolgerà il 10 novembre prossimo a Bruxelles. In quell'occasione evidenzieremo i problemi del settore, di migliaia di imprese che hanno investito, anche in maniera massiccia, e che con la proposta si troverebbero in una situazione drammatica. Le conseguenze sarebbero disastrose, sia per la produzione che per la trasformazione, in vaste aree agricole del nostro Paese, dove il settore del tabacco ha una grande rilevanza economica e sociale"."Come Cia -ha rilevato Pacetti- ribadiamo che il punto qualificante della trattativa dovrà essere l'invarianza di bilancio e l'equiparazione della validità della riforma fino al 2013. La proposta attuale non tiene assolutamente conto delle novità introdotte alla Politica agricola comune dal compromesso del giugno scorso, in particolare in materia di disaccoppiamento parziale e di flessibilità concessa agli stati membri". Il Sindaco di Città di Castello, Fernanda Cecchini ha sottolineato come questa sia "una manifestazione per dire no all'ipocrisia su cui poggia la riforma Ocm, cioè il fatto che bisogna smettere di coltivare il tabacco in Europa perché fumare fa male: questo sarebbe valido se si proibisse di fumare, ma non possiamo smettere noi di coltivare tabacco per poi importarlo da fuori Europa". Sono seguiti gli interventi dei sindacati di categoria, con i segretari nazionali della Flai Cgil Vincenzo Lacorte e della Fai Cisl Roberto Vicentini, e con il segretario generale della Uila Uil Stefano Mantegazza."Il ruolo dei sindacati –ha affermato tra l'altro Mantegazza- sta tutto dentro la filiera che è qui presente oggi in maniera massiccia per evitare che più di 100.000 persone si trovino senza lavoro, che 100.000 famiglie siano gettate sul lastrico. Siamo tutti compatti per evitare che questa riforma europea passi". Sono seguiti poi gli interventi del presidente dell'Unitab (l'associazione dei produttori agricoli) Roberto Di Menno Di Bucchianico; del rappresentante della Confcooperative Graziano Pedettii e del Presidente della Confagricoltura, Augusto Bocchini, che ha sottolineato la netta contrarietà della sua associazione "alle ipotesi formulate dalla Commissione Europea che causerebbero inesorabilmente la completa scomparsa della produzione in Italia, con pesanti ricadute sociali ed economiche".E' stata poi la volta dei rappresentanti delle istituzioni locali. In rappresentanza del Comitato dei Sindaci delle città del tabacco è intervenuto il sindaco di Francolise (Ce), Andrea Russo, il quale ha evidenziato come il lavoro nel tabacco abbia rappresentato, per la sua zona, l'unico argine contro la criminalità organizzata: buona parte dei cittadini di Francolise e del circondario lavorano grazie al tabacco e rifuggono quindi da più facili e meno legali "posti di lavoro".A nome delle Regioni tabacchicole è intervenuta il presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti: "Abbiamo oltre 9.000 dipendenti nella filiera del tabacco, abbiamo un sistema strutturato fatto di produzione, di prima trasformazione, di seconda trasformazione, di industria collegata che è leader in Italia e in Europa. Noi chiediamo che non si parli più di disaccoppiamento totale bensì chiediamo che ci venga riservato un trattamento uguale a quello di tutte le altre produzioni agricole". Per il Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Maurizio Ronconi, che è anche Presidente del Comitato per la Difesa del Tabacco, "la manifestazione di oggi è una prima tappa, una prima vittoria, per rappresentare a livello comunitario le attese dei tabacchicoltori e di tutti i lavoratori della filiera, che sono diverse rispetto alla proposta avanzata dalla Commissione europea. Noi vogliamo che la filiera del tabacco sopravviva tutta".Ha concluso la manifestazione il ministro delle Politiche agricole e forestali Gianni Alemanno, il quale ha sottolineato come quello della riforma dell'Ocm tabacco sia "un problema nazionale: tutta l'Europa deve capire che bisogna dare una svolta a questa riforma in senso positivo per l'Italia. Il Governo sta trattando con la Commissione europea, soprattutto con i partners del nord che non comprendono l'importanza del tabacco, perchè la riforma venga rivista e non metta in crisi tutto il settore del tabacco in Italia. E', questo, un impegno preciso che mi assumo e che cercherò di portare avanti, in Europa, con l'aiuto di tutte le forze politiche e sociali".Hanno partecipato tra gli altri il Presidente dell'Apti, avv. Rinaldo Chidichimo, gli Assessori all'Agricoltura della Campania, Vincenzo Aita, e dell'Umbria, Gianpiero Bocci; tra i parlamentari il Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Domenico Benedetti Valentini, e gli onorevoli Luigi D'Agrò, Mauro Agostini e Vannio Brozzi.
Sindacati, imprese, lavoratori e autorità sono scesi in piazza ieri a Città di Castello per manifestare contro la proposta della Commissione europea per la riforma dell'Organizzazione Comune di Mercato (Ocm) del tabacco greggio, presentata il 23 settembre scorso.Migliaia di manifestanti, si calcola almeno 30 mila, sono giunti a Città di Castello da ogni parte d'Italia per far sentire il loro "no" ad una riforma giudicata assolutamente inaccettabile. Dopo aver percorso un tratto lungo le mura della città, il corteo si è ritrovato in piazza Matteotti dove si è svolto il comizio finale al quale hanno preso parte le autorità politiche locali e nazionali ed i rappresentanti delle organizzazioni dei lavoratori e dei produttori agricoli. In un tripudio di sventolii cromatici –per la prima volta nella storia recente si sono ritrovate l'una accanto all'altra le bandiere dei partiti di Governo e di opposizione, insieme con quelle dei sindacati (di ogni colorazione politica) e delle organizzazioni degli imprenditori– si sono susseguiti sul palco gli interventi: un coro unanime per esprimere totale dissenso verso una proposta che penalizzerebbe un intero settore produttivo e che causerebbe 135.000 nuovi disoccupati solo in Italia.Intervenendo alla manifestazione il Presidente della Cia Massimo Pacetti -presente insieme al vicepresidente della Cia Mino Rizzioli- ha affermato che quella della Ue "è una proposta che non possiamo accettare così come è; essa va quindi cambiata. Se applicata, potrebbe avere riflessi fortemente negativi per l'intero settore del tabacco, sia in termini economici che sociali. Sono a rischio migliaia di imprese agricole e centotrentacinquemila posti di lavoro"."In più occasioni abbiamo sottolineato con forza -ha aggiunto Pacetti- l'esigenza di modificare la proposta comunitaria, in quanto è una riforma che non dà lavoro. Anzi crea disoccupazione e mette in ginocchio le imprese agricole che operano nel comparto. La riforma, al contrario, va fatta in un'ottica di equità, tenendo conto delle esigenze di tutta la filiera. E' una questione nazionale che va posta con decisione a livello europeo"."In quest'ottica -ha sottolineato il presidente della Cia- assume una grande importanza il tavolo che si svolgerà il 10 novembre prossimo a Bruxelles. In quell'occasione evidenzieremo i problemi del settore, di migliaia di imprese che hanno investito, anche in maniera massiccia, e che con la proposta si troverebbero in una situazione drammatica. Le conseguenze sarebbero disastrose, sia per la produzione che per la trasformazione, in vaste aree agricole del nostro Paese, dove il settore del tabacco ha una grande rilevanza economica e sociale"."Come Cia -ha rilevato Pacetti- ribadiamo che il punto qualificante della trattativa dovrà essere l'invarianza di bilancio e l'equiparazione della validità della riforma fino al 2013. La proposta attuale non tiene assolutamente conto delle novità introdotte alla Politica agricola comune dal compromesso del giugno scorso, in particolare in materia di disaccoppiamento parziale e di flessibilità concessa agli stati membri". Il Sindaco di Città di Castello, Fernanda Cecchini ha sottolineato come questa sia "una manifestazione per dire no all'ipocrisia su cui poggia la riforma Ocm, cioè il fatto che bisogna smettere di coltivare il tabacco in Europa perché fumare fa male: questo sarebbe valido se si proibisse di fumare, ma non possiamo smettere noi di coltivare tabacco per poi importarlo da fuori Europa". Sono seguiti gli interventi dei sindacati di categoria, con i segretari nazionali della Flai Cgil Vincenzo Lacorte e della Fai Cisl Roberto Vicentini, e con il segretario generale della Uila Uil Stefano Mantegazza."Il ruolo dei sindacati –ha affermato tra l'altro Mantegazza- sta tutto dentro la filiera che è qui presente oggi in maniera massiccia per evitare che più di 100.000 persone si trovino senza lavoro, che 100.000 famiglie siano gettate sul lastrico. Siamo tutti compatti per evitare che questa riforma europea passi". Sono seguiti poi gli interventi del presidente dell'Unitab (l'associazione dei produttori agricoli) Roberto Di Menno Di Bucchianico; del rappresentante della Confcooperative Graziano Pedettii e del Presidente della Confagricoltura, Augusto Bocchini, che ha sottolineato la netta contrarietà della sua associazione "alle ipotesi formulate dalla Commissione Europea che causerebbero inesorabilmente la completa scomparsa della produzione in Italia, con pesanti ricadute sociali ed economiche".E' stata poi la volta dei rappresentanti delle istituzioni locali. In rappresentanza del Comitato dei Sindaci delle città del tabacco è intervenuto il sindaco di Francolise (Ce), Andrea Russo, il quale ha evidenziato come il lavoro nel tabacco abbia rappresentato, per la sua zona, l'unico argine contro la criminalità organizzata: buona parte dei cittadini di Francolise e del circondario lavorano grazie al tabacco e rifuggono quindi da più facili e meno legali "posti di lavoro".A nome delle Regioni tabacchicole è intervenuta il presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti: "Abbiamo oltre 9.000 dipendenti nella filiera del tabacco, abbiamo un sistema strutturato fatto di produzione, di prima trasformazione, di seconda trasformazione, di industria collegata che è leader in Italia e in Europa. Noi chiediamo che non si parli più di disaccoppiamento totale bensì chiediamo che ci venga riservato un trattamento uguale a quello di tutte le altre produzioni agricole". Per il Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Maurizio Ronconi, che è anche Presidente del Comitato per la Difesa del Tabacco, "la manifestazione di oggi è una prima tappa, una prima vittoria, per rappresentare a livello comunitario le attese dei tabacchicoltori e di tutti i lavoratori della filiera, che sono diverse rispetto alla proposta avanzata dalla Commissione europea. Noi vogliamo che la filiera del tabacco sopravviva tutta".Ha concluso la manifestazione il ministro delle Politiche agricole e forestali Gianni Alemanno, il quale ha sottolineato come quello della riforma dell'Ocm tabacco sia "un problema nazionale: tutta l'Europa deve capire che bisogna dare una svolta a questa riforma in senso positivo per l'Italia. Il Governo sta trattando con la Commissione europea, soprattutto con i partners del nord che non comprendono l'importanza del tabacco, perchè la riforma venga rivista e non metta in crisi tutto il settore del tabacco in Italia. E', questo, un impegno preciso che mi assumo e che cercherò di portare avanti, in Europa, con l'aiuto di tutte le forze politiche e sociali".Hanno partecipato tra gli altri il Presidente dell'Apti, avv. Rinaldo Chidichimo, gli Assessori all'Agricoltura della Campania, Vincenzo Aita, e dell'Umbria, Gianpiero Bocci; tra i parlamentari il Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Domenico Benedetti Valentini, e gli onorevoli Luigi D'Agrò, Mauro Agostini e Vannio Brozzi.