23 Febbraio 2005

Neve, gelo, pioggia e trombe d'aria: campagne sempre più in ginocchio. Danni alle colture e alle strutture agricole per oltre 350 milioni di euro

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La Cia evidenzia una situazione di grave emergenza in molte regioni. Distrutte coltivazioni orticole. Il forte vento abbatte alberi da frutta e olivi. Devastate serre e danneggiate anche alcune aziende. Allevamenti a rischio. Monitoraggio sul territorio per chiedere lo stato di calamità.

La situazione nelle campagne italiane si fa sempre più grave a causa della persistente ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Penisola. Le conseguenze sono state pesanti non solo per le abbondanti nevicate e per le gelate, ora anche pioggia e trombe d'aria stanno provocando riflessi negativi in agricoltura: coltivazioni orticole distrutte dal freddo e dagli allagamenti, alberi da frutta e olivi abbattuti dal forte vento, serre e strutture agricole devastate. Un primo provvisorio bilancio è di oltre 350 milioni di euro. Cifra che è destinata, purtroppo, a crescere. E' quanto sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori che ha attivato sul territorio centri operativi per dare assistenza agli agricoltori colpiti e per il necessario monitoraggio al fine di verificare le condizioni per richiedere lo stato di calamità.
Il quadro è difficile un pò in tutte le regioni, ma nelle ultime ore -segnala la Cia- si registrano situazione di emergenza, oltre che nelle zone a ridosso della costiera adriatica, nel Lazio, in Umbria, in Toscana e in Campania.
Anche per gli allevamenti -rileva la Cia- il quadro è preoccupante. In molte zone, proprio per le copiose nevicate, è difficile raggiungere le stalle, mentre comincia a scarseggiare anche il foraggio e il mangime, il cui trasporto è reso impossibile per l'impercorribilità delle strade di campagne e quelle dirette verso i piccoli comuni. Stesso discorso per il latte, la cui raccolta procede con affanno. Gran parte del prodotto, se non distribuito in tempi rapidi, rischia di andare perduto.
A preoccupare -afferma la Cia- sono anche i danni subiti da serre (in particolare quelle floricole) e dalle strutture aziendali. Molti capannoni sono crollati sotto il peso della neve e per il forte vento.
La piogge abbondanti hanno provocato -sottolinea infine la Cia- gravi smottamenti e allagamenti: frutteti, vigneti e oliveti hanno subito danni ingenti. In alcune zone c'è la concreta prospettiva di non raccogliere alcun frutto.