04 Dicembre 2006

Natale: il "caro-albero" non scoraggia gli italiani. Vince la tradizione. I "veri" preferiti agli "artificiali": se ne venderanno più di 6,5 milioni

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La Cia sottolinea che la spesa per l'acquisto di questi alberi si avvicina ai 200 milioni di euro. I rincari dovuti alla minore produzione sia nel Nord Europa (in particolare in Danimarca) che nel nostro Paese.

Cari, ma anche tanto amati e ricercati. Nonostante gli aumenti che variano dal 10 al 15 per cento, gli italiani non rinunciano affatto alla tradizione dell'albero di Natale, quello "vero", che ricorda meglio il clima delle feste, e non "artificiale" (le cui vendite negli ultimi anni sono andate calando). In questa settimana, che coincide con la festa dell'Immacolata dell'8 dicembre (giorno in cui per consuetudine moltissime famiglie si dedicano agli addobbi natalizi nelle proprie case), se ne compreranno più di 6,5 milioni di esemplari, pari ad una spesa complessiva che si avvicina ai 200 milioni di euro. A sottolinearlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori per la quale gli alberi di produzione nazionale in vendita sono circa il 55 per cento del totale, gli altri provengono dai Paesi del Nord Europa, in particolare dalla Danimarca.
E proprio dalla Danimarca, maggiore produttrice ed esportatrice europea di questi particolari alberi, arriva la notizia di un aumento generalizzato dei prezzi a causa di una minore produzione. Elemento -avverte la Cia- comune anche ad altri Paesi, come Germania, Francia e Austria. Quindi, vista l'elevata percentuale di piante che viene importata, e i ritocchi al rialzo operati nel nostro Paese, sempre a causa di un calo produttivo, gli italiani saranno costretti a sborsare qualche euro in più rispetto allo scorso anno.
Per comprare un albero "vero" di Natale -sostiene la Cia- ogni famiglia spenderà tra i 20 e i 45 euro. Naturalmente, i prezzi crescono se si è in presenza di una pianta che i supera i due metri di altezza. La cifra può arrivare anche a 100-120 euro. Questo, tuttavia, non sembra scoraggiare gli italiani. Dalle prime stime, che si basano sulle richieste ai produttori e sui dati delle importazioni, risulta, infatti, che le vendite di alberi di Natale "naturali", nonostante i rincari, dovrebbero attestarsi sullo stesso livello dello scorso anno.
La Cia rileva che gli alberi prodotti in Italia e destinati all'addobbo natalizio vengono, per la maggior parte, coltivati in terreni particolari, difficili e collinari proprio per tutelare l'assetto idrogeologico, evitando così frane e smottamenti. Il ricambio è continuo. Molti sono anche i vivai che producono questi alberi, i quali hanno una propria etichetta di garanzia.
Ornare un albero nella ricorrenza del Natale ha origini lontane. E' una tradizione che -conclude la Cia- troviamo in Germania già nel VII secolo. In Italia questa pratica, che nell'Ottocento era molto sviluppata sia negli Stati Uniti che nei Paesi dell'Europa del Nord, si cominciò a diffondere solo all'inizio del Novecento. ma ebbe la sua massima espansione soltanto a partire dagli anni Cinquanta.