15 Giugno 2015 | Agrichef

Nascono gli Agrichef per la cucina biodiversa. La Cia lancia il primo Festival degli agriturismi

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Nascono gli Agrichef che sono, come agricoltori, i custodi della biodiversità e, come cuochi e cuoche, valorizzatori dell'agricoltura. Ecco un evento gastronomico, ma prima di tutto un modo per dimostrare che la filiera integrata e l'agricoltura multifunzionale sono la strada per assicurare il giusto reddito alle imprese agricole. Parte il primo "Festival nazionale degli Agriturismi italiani" che Cia-Confederazione Italiana Agricoltori e Turismo Verde hanno organizzato come evento collaterale di Expo.



La serata inaugurale si terrà il 18 giugno (ore 20) alla Cascina Caremma (Località Cascina Caremma 1, Besate, Milano per info e prenotazioni 02/9055020). "Siamo convinti -sostiene il presidente di Cia Dino Scanavino- che l'agriturismo sia uno dei punti di forza della nostra proposta programmatica per l'agricoltura: filiera integrata e multifunzionalità. Del resto questo è un settore che sta largamente contribuendo a sostenere il giusto reddito delle imprese agricole, ha riportato molti giovani in campagna, e ci offre l'opportunità di far fare al consumatore l'esperienza completa della ruralità".



Ma cos'è il primo Festival degli Agriturismi? Prima di tutto è dimostrare che negli agriturismi la cucina è cultura e conoscenza del territorio. Nascono così gli Agrichef, che sono i testimonial oltreché i produttori di questa cucina di campagna che trae dalla biodiversità la materia prima, esalta la ruralità e narra del saper fare agricolo. Gli Agrichef saranno tutti i partecipanti al Festival che ha una forma del tutto innovativa. Questo è infatti il primo tentavo, mai fatto in Europa, di proporre una positiva contaminazione tra la biodiversità in cucina. Da sempre la cucina si è nutrita di apporti di materie prime di diverse provenienze ed un assurdo predicare l'autarchia gastronomica. Tuttavia, poiché la cucina è il risultato del prodotto e del processo, la contaminazione può dare luogo a un piatto del tutto nuovo e autonomo che è risultato della sapienza di chi ha coltivato e dell'abilità di chi ha cucinato.



Da qui alla fine di Expo -per ora gli incontri in calendario sono otto, ma il Festival è un "work in progress" -gli agriturismi lombardi delle località che fanno corona all'Expo ospiteranno i cuochi e le cuoche degli agriturismi di tutta Italia per generare una sorta di fusione della cucina di tradizione italiana del mangiare secondo campagna. Ne usciranno delle cene tematiche che narrano sensorialmente la biodiversità italiana.



"Abbiamo fato questa scelta -sottolinea Cinzia Pagni, vicepresidente vicario di Cia con delega all'Expo -perché siamo convinti che attraverso l'esperienza diretta del gusto i consumatori possono percepire l'enorme valore della nostra agricoltura. Dal campo al piatto non è uno slogan, ma un'esigenza alimentare da un lato per assicurare cibo sano e corretta nutrizione e dall'altro un modo per far comprendere il valore anche culturale dell'agricoltura".



Un valore che gli italiani hanno ben compreso e ancora di più i turisti stranieri, che hanno fatto crescere tumultuosamente il comparto agrituristico che in Italia conta su oltre 18.000 aziende di cui: 15.334 con alloggio, per un totale di 189 mila posti letto; 8.928 con ristorazione (337.385 coperti circa); 3.140 con escursionismo; 1.615 con equitazione; 2.398 con mountain bike; 1.407 con corsi, soprattutto di cucina. Il 51,4 % si trova in collina, il 34,4 % in montagna, il 14,2% in pianura. Di questi il 50,4% al Nord, il 31,6% al Centro, il 18% al Sud e nelle isole. Il fatturato del comparto è stimato in circa in 6 miliardi di euro.



Nella serata inaugurale ci sarà modo di constatare come questo moltiplicatore di valore agricolo sia generato dall'esperienza del cibo. A cucinare a Cascina Caremma sarà Lia Galli che gestisce l'Agriturismo Villa Caprareccia in Toscana (a Bibbona, in provincia di Livorno). E' l'incontro di due aziende multifunzionali.



Il menù della serata è scandito da salumi di Cascina Caremma, da un'entrata che Lia Galli -sarà la prima ad essere insignita della qualifica di Agichef- preparerà in perfetto stile toscano: il tortino di zucchine con il suo fiore ripieno e finocchiona. A seguire il raviolo farcito di pappa al pomodoro e Pecorino toscano con pancetta croccante e maionese di uova sode. Con il secondo piatto si torna in Lombardia perché saranno servite le carni di Cascina Caremma mentre il dolce è una ricetta dell'aristocrazia rurale toscana: la Millefoglie con crema calda.



La serata, cui prenderanno parte tanto il presidente nazionale di Cia Dino Scanavino quanto il vicepresidente vicario della Confederazione Cinzia Pagni, sarà guidata dall'enogastronomo Carlo Cambi, che spiega: "Questo primo Festival nazionale degli Agriturismi è la dimostrazione che si sta tornando alla cucina di territorio e di tradizione per operare la quale sono indispensabili i prodotti agricoli frutto della biodiversità. Diciamo che gli Agrichef sono contemporaneamente come agricoltori i custodi di questa biodiversità e come cuochi e cuochi i comunicatori attraverso il linguaggio dei sensi del valore della biodiversità e dell'agricoltura. Credo che il primo messaggio che il Festival degli Agriturismo lancia sia quello di rendere consapevole il consumatore che ogni atto di consumo alimentare è un atto agricolo, un atto economico e sociale e un atto culturale. Va reso merito alla Cia di interpretare così al meglio il messaggio di Expo ponendo la qualità come elemento ulteriore all' esigenza di nutrire il pianete. Bisogna farlo, ma bisogna farlo bene, come dimostrano gli Agrichef".