06 Febbraio 2015
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Nasce Agrinsieme Sardegna, il presidente regionale della Cia Martino Scanu è il primo coordinatore
Nasce Agrinsieme Sardegna. Le organizzazioni di categoria Cia, Confagricoltura, Confcooperative, Agci e Legacoop hanno presentato ufficialmente il nuovo coordinamento regionale nel corso di una conferenza stampa al Caesar's Hotel di Cagliari.
Agrinsieme rappresenta oltre il 30% del valore agroalimentare italiano, il 52% dell'intero valore della produzione agricola, il 53% della superficie agricola nazionale utilizzata. Le stesse percentuali di rappresentatività si registrano, all'incirca, anche a livello regionale.
Il coordinamento Agrinsieme Sardegna è rappresentato da Martino Scanu per la Cia, da Luca Sanna per Confagricoltura, Daniele Caddeo per Legacoop, Sergio Cardia per Agci e Antonio Cocco per Confcooperative. Agrinsieme è il coordinamento politico e sindacale delle rappresentanze agroalimentari con cui si vuole superare la logica della frammentazione che ha caratterizzato, non solo il mondo della politica ma anche il mondo delle campagne negli ultimi anni.
"Insomma, fare squadra per contare di più e avere più voce per rivendicare interventi che, fino oggi, sono rimasti inascoltati. Agrinsieme può esprimere una grande potenzialità, non solo mettendo in campo tutto il suo peso nei rapporti Istituzionali, ma costruendo strumenti di collaborazione tra imprese agricole e tra diversi soggetti della filiera agro-alimentare, agro-industriale e della distribuzione", ha affermatoil coordinatore di Agrinsieme Sardegna e presidente regionale della Cia Martino Scanu.
"Per noi è necessario mettere in campo relazioni economiche e strumenti di servizio in grado di produrre valore aggiunto e maggiore competitività. Ideare progetti economici in grado di azionare la ripresa della filiera a cominciare dal comparto ortofrutticolo, quello del grano duro e l'ovicaprino, così a seguire. L'attività agricola della Sardegna, in questi anni -ha continuato Scanu- ha operato in un contesto particolarmente difficile, che presenta elementi ancor più gravi dovuti all'arretratezza strutturale delle nostre campagne, alle gravi situazioni di indebitamento delle aziende e alle inadeguate disponibilità di risorse finanziarie. Non solo,l'insularità preclude una reale concorrenza sul mercato, i costi dell'acqua irrigua sono eccessivi, come quello dei carburanti, dell'energia e dei concimi. E poi, la burocrazia regionale sempre più farraginosa ed insopportabile. Tutti elementi che portano allo spopolamento delle campagne e non favoriscono il ricambio generazionale".
"Ciò nonostante-ha evidenziato il primo coordinatore di Agrinsieme Sardegna- il comparto agricolo e agroalimentare dellaregione è un elemento centrale della struttura economica e occupazionale, una garanzia per la tutela del territorio e dell'ecosistema, un comparto ad alta potenzialità di crescita che ha legami importanti con il settore turistico e perciò si configura fondamentale e strategico per il rilancio economico dell'Isola".
"Per queste ragioni -ha aggiunto- vorremmo che le fosse restituita l'adeguata centralità nell'agenda politica regionale con scelte definite e determinanti e con precisi percorsi di valorizzazione come lo sviluppo rurale ed il ricambio generazionale attraverso politiche mirate di innovazione , formazioni e ricerca. Chiediamo, inoltre, che si faccia finalmente la Conferenza Regionale delle Agricolture e delle Ruralità. Una Conferenza che consenta di fare un'analisi seria e approfondita delle problematiche che frenano la crescita del comparto, che ci consenta di individuare le esigenze del settore da inserire in una Legge quadro per l'agricoltura, che riordini interamente la legislazione esistente e costituisca lo strumento fondamentale di orientamento e di sviluppo del settore. Il nostro approccio -ha concluso Scanu- vuole essere inclusivo, non intendiamo escludere nessuno anche se Coldiretti, nei fatti, si è esclusa da sola. La strada è quella dell'unità e Agrinsieme può diventare un interlocutore di peso e affidabile per costruire un nuovo modello agroalimentare".