14 Maggio 2004
Migliaia di ettari di vigneto a rischio in Sicilia: sollecitati una legge per la regolarizzare e lo stanziamento dei fondi per la ristrutturazione e i nuovi impianti
In Sicilia oltre 4 mila ettari di vigneto sono a rischio di estirpazione. Si tratta delle superfici impiantate prima del 1998 senza permesso e che, grazie alla normativa comunitaria, possono essere sanate pagando una sanzione. Ma per sanare i vigneti irregolari serve, secondo le organizzazioni professionali agricole regionali Cia, Confagricoltura e Coldiretti, una legge regionale che individui l'ammontare delle sanzioni dopo che una norma nazionale, contenuta nella finanziaria del 2004, è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale.
I tempi -affermano Cia, Confagricoltura e Coldiretti- sono stretti e il calendario dell''Assemblea regionale Siciliana, con la sospensione dei lavori in concomitanza con le elezioni europea, lascia pochi spazi di manovra. I viticoltori siciliani sono preoccupati che le domande di regolarizzazione dei loro vigneti non possano essere accolte, visto che l'Unione Europea ha imposto il 31 luglio come data ultima per la conclusione della procedura. Pertanto, è urgente che l'Ars, prima della sospensione dell'attività parlamentare per le elezioni europee approvi la normativa necessaria a garantire ai viticoltori siciliani le stesse opportunità che le altre regioni italiane hanno già dato a propri produttori.
Ma il comparto vitivinicolo, che con i suoi 132 mila ettari e i grandi investimenti in direzione della qualità fa primeggiare la Sicilia nella viticoltura italiana, sconta -sottolineano Cia, Confagricoltura e Coldiretti- un altro pericoloso ritardo. Resta "al palo", infatti, il finanziamento di 33 milioni di euro, promesso dall'Assessore Castiglione nel novembre del 2003, destinato ai progetti di miglioramento e riconversione dei vigneti previsti dall'Ocm vitivinicolo che, ritenuti ammissibili nella graduatoria del bando, non sono stati finanziati per mancanza di fondi. Anche in questo caso, secondo le organizzazioni agricole regionali, si è di fronte a scelte che non ammettono ritardi , visto che il complesso iter burocratico deve chiudersi entro il prossimo 15 giugno con la trasmissione a Bruxelles degli elenchi dei beneficiari.