30 Gennaio 2020 | dal Territorio

Migliaia di agricoltori a Ferrara con Agrinsieme per dire stop alla crisi

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Straordinaria mobilitazione da tutto il Centro-Nord con 300 trattori e oltre 5.000 produttori

Una mobilitazione straordinaria e unitaria di agricoltori, lavoratori del settore e di tutto il mondo economico e politico del Nord Italia. Oggi sono scesi in piazza a Ferrara 300 trattori e oltre 5.000 produttori provenienti da tutte le province dell’Emilia-Romagna, ma anche da Veneto, Trentino-Alto Adige, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, per chiedere risorse e azioni di sostegno concrete per un settore in crisi profonda.

La manifestazione, voluta e organizzata da Agrinsieme Ferrara, il coordinamento di Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, è iniziata con un corteo di trattori agricoli arrivati in città da tutta la provincia di Ferrara ed è proseguita con il lungo e animato corteo di agricoltori, occupati in agricoltura, rappresentanti dei sindacati, del mondo economico ferrarese e dei sindaci del territorio, che ha percorso le vie della città fino alla piazza principale di Ferrara dove si sono tenuti i discorsi degli organizzatori e del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

Tutti uniti per chiedere a gran voce, come era accaduto lo scorso 18 settembre, che vengano date risorse adeguate al settore agricolo, bersagliato da due vere e proprie calamità: la presenza della cimice asiatica e di altre gravi fitopatologie capaci di decimare intere colture frutticole e non solo; la crisi dei prezzi di mercato che non coprono i costi di produzione sostenuti dalle aziende e non generano reddito.

Dal palco il coordinamento di Agrinsieme Ferrara ha ribadito che: “Dopo un’annata terribile quest’anno c’è il rischio concreto che nessuno si salvi, da chi produce a chi si occupa di trasformazione e logistica. E se perdiamo il settore primario, perdiamo una parte essenziale del mondo economico e sociale, attorno al quale lavorano migliaia di lavoratori e lavoratrici. I danni al settore sono enormi -ha continuato il coordinamento di Agrinsieme Ferrara- e sono stimati ormai a un miliardo di euro, una cifra insostenibile per tutto il sistema. Noi ribadiamo la necessità di provvedimenti subito da parte del Governo e da Bruxelles, perché le buone intenzioni e le promesse non bastano più. Il settore agricolo non può essere il capro espiatorio di tutti i problemi e le dinamiche internazionali, a partire dai dazi statunitensi e russi che penalizzano il settore e dai prezzi talmente bassi che non conviene più produrre. Noi paghiamo ogni giorno il mancato valore che non viene riconosciuto ai prodotti e questo genera l’incapacità di fare reddito. In più -ha ribadito Agrinsieme- ci troviamo a coltivare senza quelle molecole necessarie a contrastare le fitopatologie e, come se non bastasse, veniamo additati come nemici dell’ambiente, anche se siamo i primi a tutelare il territorio. Servono, dunque, risorse per continuare a lavorare, per non chiudere, per consentire ai giovani di aprire le loro aziende, per dare un futuro vero e concreto al nostro straordinario agroalimentare”.

E da Stefano Bonaccini, sono arrivate le prime risposte concrete alla piazza, a partire dall’impegno della Regione Emilia-Romagna, fino ai rapporti con l’Europa. “Questa terra sta pagando un prezzo drammatico per la presenza della cimice che ha fatto gli stessi danni, in termini economici, del sisma che ha colpito l’Emilia nel 2012. Le istituzioni devono lavorare insieme a sostegno dell’agricoltura per sollecitare risposte a tutti i livelli. Come Conferenza delle Regioni -ha osservato Bonaccini- abbiamo già detto al Governo che gli 80 milioni promessi non bastano, vogliamo almeno il doppio di quelle risorse per avere un risarcimento più cospicuo, che sia davvero di sostegno per le filiere frutticole. Da pochi giorni, inoltre, le banche hanno accettato di prorogare il pagamento dei mutui, attualmente per un anno, ma noi chiederemo di raddoppiare il periodo per dare ossigeno e liquidità alle aziende. Poi, naturalmente, come presidente del Consiglio e delle Regioni d’Europa incontrerò tutti i parlamentari europei perché l’Europa stanzi un fondo straordinario, altre centinaia di milioni di euro, per coprire tutti i danni di quella che è una vera e propria calamità naturale. Ci avrete al vostro fianco -ha concluso il presidente della Regione Emilia-Romagna- e vi garantisco che non ci dividerà la geografia o l’appartenenza politica, ma saremo insieme per combattere una lotta comune perché l’agricoltura rimanga un pezzo fondamentale della nostra economia”.