08 Aprile 2004
Medesimi diritti per uguali bisogni alla base dello sviluppo economico e sociale equilibrato: Legacoop Toscana e Cia Toscana firmano un protocollo d'intesa
Per la Toscana la qualità è la condizione essenziale per sostenere lo sviluppo e per assicurare la competitività del sistema. Si tratta di un'affermazione condivisa dalla Confederazione italiana agricoltori e da Legacoop Toscana, coscienti di quanto sia rilevante ed impegnativa perché deve essere declinata e sostenuta in tutta la Toscana e nei vari aspetti della vita sociale e delle attività produttive.
Le aree rurali sono parte fondamentale della cultura, della qualità della vita e dello sviluppo economico della nostra regione, ricca di centri minori e di campagne. L'estensione delle attività agricole di qualità, lo sviluppo delle attività di accoglienza, e altri servizi legati alla difesa del territorio, sono nuove opportunità per rilanciare l'economia regionale. Inoltre le aree rurali abitate agevolano la prevenzione del dissesto idrogeologico, che ha prodotto danni e drenato tante risorse.
Negli ultimi anni si rileva il ritorno alle attività agricole da parte di giovani che decidono di avviare una propria attività imprenditoriale. Non c'è solo la scelta di abitare nei centri minori e nelle aree rurali.
Ma per sviluppare e qualificare le attività produttive agricole occorre che chi abita nelle aree rurali fruisca di servizi sociali qualificati al pari di chi lavora e vive altrove.
Gli anziani, ad esempio, hanno bisogno di servizi domiciliari e di luoghi di aggregazione; l'allungamento della vita determina anche l'aumento della non autosufficienza e, conseguentemente, la necessità di servizi socio sanitari semi residenziali e residenziali. Bisogna rispondere alle famiglie che si misurano con l'handicap con iniziative educative, sociali e socio-sanitarie, creando le condizioni per una effettiva inclusione sociale, basata sulla formazione e il lavoro, tenendo conto che su questo tema anche le imprese agricole possono dare delle risposte.
Occorre organizzare i servizi per l'infanzia, anche con le soluzioni flessibili individuate nella normativa regionale di settore.
Gli stessi diritti per uguali bisogni sono alla base dello sviluppo economico e sociale equilibrato.
La Regione Toscana, con la Conferenza regionale sui servizi socio assistenziali nelle aree rurali svoltasi a Volterra il 5 marzo scorso, ha deciso di impegnarsi a fondo su questi temi orientando parte delle risorse europee destinate all'agricoltura e promuovendo progetti per la sostenibilità sociale.
In Toscana nell'ultimo decennio è cresciuta la presenza e la capacità progettuale della cooperazione sociale, parte essenziale del sistema dei servizi e delle prestazioni socio sanitarie ed educative che si realizzano nell'ambito della programmazione, preservando la natura pubblica dei beni sociali, relazionali, educativi e dell'istruzione, a garanzia di tutti i cittadini.
Molte delle cooperative sociali iscritte all'Albo Regionale (136) aderiscono a Legacoop e sono presenti su tutti i territori della regione (anche nelle aree rurali) attraverso 6.500 operatori.
La Confederazione italiana agricoltori (oltre 80.000 associati), garantisce una copertura totale del territorio regionale con 50 sedi territoriali e oltre 200 uffici di recapito.Cia e Legacoop ritengono che le imprese agricole e le cooperative sociali debbano mettersi in rete per individuare i bisogni, proporre soluzioni in termini di servizi e costruire sul territorio, insieme agli altri operatori agricoli e sociali (terzo settore) e agli Enti locali, un sistema di governance che dovrà generare valore aggiunto, cioè uso appropriato delle risorse e nuovi servizi adeguati alle necessità del mondo rurale. Perciò hanno deciso di formalizzare l'intesa attraverso un protocollo, sottoscritto il 5 aprile scorso, e che consentirà la successiva attivazione dei tavoli territoriali, ove si misureranno i veri attori di questa iniziativa.