05 Ottobre 2004
Manifestazioni di serricoltori a Vittoria, Gela e Scicli: inizia l'autunno caldo dell'agricoltura siciliana
I serricoltori e gli agricoltori della fascia trasformata della Sicilia, quella che va da Gela a Pachino, scendono in piazza. Manifestano per i bassissimi livelli dei prezzi alla produzione e dei consumi di frutta e verdura che comunque nei mercati al dettaglio, compresa la grande distribuzione organizzata, continuano a mantenere livelli esagerati e non giustificati. Dopo Vittoria e Scicli, dove ieri sono state organizzate manifestazioni di piazza e presidi del mercato, oggi ancora a Vittoria e a Gela, dove si sono dati appuntamento i serricoltori e gli agricoltori della provincia di Caltanissetta.
"La pesante crisi commerciale -dichiara Carmelo Gurrieri, presidente regionale della Cia e componente della Presidenza nazionale- interessa tutti i principali comparti dell'agricoltura siciliana e determina una forte penalizzazione dei produttori e dei consumatori a causa della riduzione insostenibile dei prezzi alla produzione e del costante aumento dei prezzi al consumo".
"Questa crisi -continua Gurrieri- può essere affrontata solo se i governi regionale e nazionale saranno in grado di dare risposte nuove e adeguate alla gravità delle difficoltà in cui versa l'agricoltura isolana, ma soprattutto se entrambi saranno capaci di promuovere la ripresa dei consumi e l'aumento del potere d'acquisto delle famiglie italiane e di mettere in campo interventi capaci di incoraggiare e favorire la massiccia aggregazione dell'offerta, indispensabile per fare acquisire un equilibrato potere contrattuale ai produttori agricoli rispetto agli altri soggetti della filiera agroalimentare e della grande distribuzione organizzata".
Tutte le difficoltà legate ai grandi mutamenti che stanno interessando l'agricoltura nazionale, e in modo particolare quella del bacino del Mediterraneo, stanno quindi emergendo in modo travolgente.
"Negli ultimi anni -denuncia il presidente della Cia Sicilia- occhi e orecchi sono stati mantenuti costantemente chiusi davanti agli allarmi che venivano dal mondo agricolo preoccupato per le grandi trasformazioni, soprattutto per l'agricoltura del Mezzogiorno, che le politiche comunitarie stavano per determinare a seguito delle iniziative di allargamento dell'Ue, dell'apertura dell'area di libero scambio nel bacino del Mediterraneo, dell'accordo sul commercio mondiale Wto. La colposa superficialità con la quale sono state affrontate le grandi problematiche riguardanti la globalizzazione dei mercati e i profondi mutamenti che hanno interessato il settore agricolo, (anche se per molti versi inarrestabili e purtroppo irreversibili), hanno portato migliaia di migliaia di agricoltori davanti a un baratro. Occorre recuperare il tempo perduto ed avviare, da subito, una molteplicità di iniziative per ridare slancio e opportunità alle nostre aziende attraverso la riduzione dei costi di produzione da quelli energetici a quelli contributivi e previdenziali, dai prelievi fiscali al risanamento delle passività, e di misure atte a incrementare la competitività del sistema agroalimentare che garantiscano il giusto riconoscimento del valore dei prodotti agricoli".
"L'attiva adesione e la partecipazione delle tante Amministrazioni Locali e delle altre rappresentanze delle forze produttive e sociali alla mobilitazione del mondo agricolo siciliano, è un fatto decisamente positivo, aggiunge il presidente della Cia siciliana. "Tutto ciò -conclude Gurrieri- - va nella direzione di quanto auspicato dalla Confederazione Italiana Agricoltori tendente a costruire larghe alleanze con il mondo produttivo, con le pubbliche amministrazioni e con i cittadini che diventano utili per ricollocare le grandi questioni che interessano il futuro dell'agricoltura siciliana, al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica e dell'attività dei governi, rendendo così tutti consapevoli che l'agricoltura non solo è fonte di ricchezza e di sviluppo della regione, ma anche elemento di caratterizzazione della sua storia, cultura e tradizione e soprattutto della sua modernità".La Cia siciliana ritiene, pertanto, indispensabile continuare nella mobilitazione del mondo agricolo per consolidare questi positivi rapporti e contribuire, in tal modo, ad affermare il valore e il ruolo strategico dell'agricoltura per lo sviluppo della regione e dell'intero Paese.