10 Novembre 2004

Manifestazione del 13 novembre: la Cia di Venezia incontra il viceprefetto

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Domani 11 novembre, festa di San Martino, una delegazione della Cia di Venezia (costituita dal vicepresidente Pasquale Compagnin e dai presidenti di zona Longhin Mara, Luciano Scarpa e Valentino Boscolo) incontrerà il viceprefetto, nell'ambito della mobilitazione nazionale "Così non va" per richiamare l'attenzione del Governo, delle Istituzioni e dell'opinione pubblica verso i gravi problemi che affliggono il settore primario nazionale. L'incontro avrà luogo alle ore 11.00 nella sede di Ca' Corner, nel centro storico lagunare.
Tra le questioni più urgenti vi è quella dei prezzi, che confermano, al consumo, i livelli abituali mentre, all'origine, quelli corrisposti ai produttori sono calati in modo consistente; sono molti i casi in cui i prezzi, in campagna, non arrivano a coprire neppure la metà dei costi di produzione. Il reddito agricolo segna, quindi, un pauroso crollo!
I conti agricoli sono in rosso anche sul versante del deficit commerciale italiano; per la prima volta, da molti anni, la frutta, presente anche in provincia di Venezia, vede prevalere l'import sull'export!
Inoltre, i costi di sistema, la sua rigidità e le complicazioni burocratiche minano fortemente lo sviluppo del comparto agricolo, limitandone le potenzialità produttive, tecniche ed umane.
A ciò si aggiunga che la legge finanziaria 2005 non offre alcuna risposta alle esigenze delle imprese agricole: la semplice proroga dei regimi speciali Iva e Irap non basta!
La Cia insiste, pertanto, sulla necessità che il mondo agricolo apra una "vertenza prezzi" ed una "vertenza qualità". In tale contesto si sottolinea l'importanza di convocare, ad ogni livello, "Tavoli delle regole" fra tutti i protagonisti della catena "dalla terra alla tavola" per rendere trasparenti i meccanismi di formazione dei prezzi, per tenerne sotto controllo le dinamiche e per valorizzare la qualità dei prodotti agricoli del territorio. La Cia di Venezia chiede alle Istituzioni di farsi parte attiva per questo "patto di filiera".
In un quadro più ampio, la Cia chiede:
-un rinnovato protagonismo di Stato e Regioni nell'ambito degli spazi aperti dalla nuova Politica agricola comune;
-una politica per la ricerca e l'innovazione;
-una campagna promozionale per la valorizzazione dei prodotti "made in Italy";
-il rafforzamento dei controlli sulle importazioni di prodotti extracomunitari;
-la sospensione delle scadenze delle operazioni di credito agrario e degli oneri sociali per la manodopera;
-una Conferenza nazionale sull'agricoltura e lo sviluppo rurale, indetta dalla Conferenza Stato-Regioni.