11 Novembre 2004
Manifestazione del 13 novembre "Così non va": la Cia Calabria si mobilita
La situazione nella campagne si sta complicando al punto tale da non consentire più la pratica dell'attività agricola. Ed è per tale ragione che sabato prossimo 13 novembre, sotto lo slogan Così non va", tutta l'agricoltura italiana incrocerà le braccia, scenderà in piazza e incontrerà cittadini, Prefetti, assessori all' agricoltura, partiti politici, sindacati, presidenti delle amministrazioni provinciali e regionali. La drammatica condizione agricola calabrese è stata resa nota ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa dal presidente della Cia regionale Giuseppe Mangone, secondo cui nella nostra realtà gli indicatori dello sviluppo economico segnano una condizione di ristagno. L'incontro è servito inoltre a presentare la news della Cia Regionale Cia Calabria informa" nata a seguito di un finanziamento dell'Assessorato regionale all'Agricoltura, Caccia e Pesca, Mis. 4.8- Asse IV Por Calabria 2000-2006.
Gli investimenti previsti dal Por -ha detto Mangone - procedono a passo di lumaca con una bassa qualità della spesa, mentre il 2006 è alle porte. I problemi che abbiamo posto a sostegno della richiesta della costituzione di un tavolo agricolo presso la giunta regionale sono rimasti irrisolti, ossia il funzionamento dell'apparato burocratico amministrativo, la criminalità, la questione ambientale. Da anni gli agricoltori calabresi sono impegnati a realizzare un'agricoltura incentrata sulla qualità e sulla sostenibilità, un'agricoltura fortemente diversificata che mantiene sulla scena produttiva migliaia di prodotti tipici e tradizionali ma, a fronte di tanto impegno, i produttori non hanno più una contropartita dal punto di vista del reddito".
La dinamica divergente dei costi e dei prezzi -ha aggiunto- sta fortemente compromettendo la tenuta del settore, le prediche sulla qualità come motore dello sviluppo, gli slogan voluti da Alemanno, non bastano se non sono accompagnati da mezzi e strumenti. I problemi del reddito degli agricoltori non possono essere più rinviati, urge trovare soluzioni agendo in più direzioni. La prima è sulla materia dei prezzi. Quando il prezzo all'origine va su, il prezzo finale esplode subito in alto, quando il prezzo all'origine crolla, quello finale non si abbassa mai. Il gioco è condotto con una strapotere della Grande distribuzione organizzata.(Gdo) Posto che gli ipermercati sono in espansione, e che l'autorizzazione è di competenza delle regioni, occorre un intervento per discutere la politica dei ricarichi. I produttori e le piccole e medie imprese non possono essere spettatori passivi dell'azione della Gdo, che valorizza solo i prodotti a proprio marchio senza tenere mai conto degli sforzi per la qualità che si compiono all'origine e che sono a totale carico degli agricoltori. La seconda direzione è quella delle filiere e degli strumenti organizzativi dell'agricoltura".
Nella nostra regione -ha concluso Mangone- i problemi di mercato per le produzioni a maggiore incidenza sulla produzione lorda vendibile regionale, possono essere affrontati solo se saremo capaci di costituire una moderna ed efficace organizzazione di filiera in grado di assicurare uno sbocco sui grandi mercati europeo ed internazionali. L'assessorato all'agricoltura deve procedere con più speditezza e convinzione per migliorare l'efficienza e l'efficacia dell'apparato burocratico amministrativo che in Calabria resta una pre-condizione per attuare qualsiasi scelta di politica agraria".