20 Dicembre 2006
Mancati fondi all'agricoltura: la Cia Marche sollecita un pronto intervento
La Cia Marche chiede al mondo della politica e in particolare a quello vicino all'agricoltura di tenere desta l'attenzione sulla mancata corresponsione degli stanziamenti economici scaturita dall'esaurimento delle risorse Agea che ha bloccato i pagamenti previsti dal Piano di sviluppo rurale per i numerosi operatori che avevano deciso di investire con convinzione in campo agricolo. Ripetute le sollecitazioni che la Cia in questi mesi aveva avanzato verso gli esponenti della politica: positivo l'interessamento dei parlamentari Claudio Maderloni e Rosalba Cesini promotori di una precisa interrogazione al governo, così come di rilevante importanza è risultata la lettera scritta al ministro Paolo De Castro dal presidente della Cia nazionale Giuseppe Politi nelle scorse settimane.
Passi importanti verso il pieno diritto degli agricoltori di veder riconosciuto il corrispettivo degli investimenti effettuati come previsto dal Psr. Non basta però. Decisivo risulta essere l'ampliamento delle prospettive per la risoluzione di un problema che non può essere considerato solo in chiave regionale, ma necessita di una chiave di lettura nazionale ed internazionale.
"Il governo regionale -sottolinea il vicepresidente della Cia Marche Nevio Lavagnoli- deve adoperarsi presso il ministro perché vengano trovate le risorse necessarie ai pagamenti di Agea e spingere per allargare gli orizzonti della questione anche all'Unione europea, che deve poter contribuire a risollevare le sorti della nostra agricoltura anche perché quando è il momento di tagliare all'Italia lo fa con notevole puntualità. Il governo deve far comprendere all'Ue che è suo dovere riconoscere il valore dei progetti da lei autorizzati a quei paesi e regioni che si dimostrano virtuosi. E se alcuni Stati non spendono interamente le risorse messe a disposizione che queste possano essere ridistribuite presso chi ha saputo utilizzarle. Bisogna alzare la guardia perché la questione delle mancate risorse penalizza un settore in difficoltà da tempo".
Nelle Marche sono 35 i milioni di euro ripartiti -nelle varie misure- che attendono di essere incassati: vale a dire migliaia di aziende in reale difficoltà. "Ma la questione non può essere circoscritta alle sole Marche. L'Europa deve affrontare e sciogliere il nodo del problema in modo corretto e serio, e semmai è proprio su questo versante che le nostre istituzioni dovranno far leva appoggiando le richieste che arrivano da tutta l'agricoltura italiana, in primis ovviamente quella della nostra regione", conclude Lavagnoli.