20 Luglio 2023 | None

Maltempo: con grandine perso fino al 40% delle colture nell'Alta Padovana

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Le prime stime dai campi della Cia provinciale

È il giorno della conta dei danni in agricoltura nell’Alta Padovana, dopo la devastante grandinata di ieri sera.

Secondo le primissime stime di Cia Padova, tra Cittadella, Fontaniva, Arsego, Campodarsego, Carmignano di Brenta, Tombolo e San Giorgio in Bosco è andato perso fino al 40% delle colture in pieno campo. In particolare, sono stati bastonati gli appezzamenti di mais, soia, le ortive, le viti e le serre.

Nello specifico, sarebbero oltre 500 gli ettari di granoturco danneggiati irrimediabilmente tra Cittadella e San Giorgio in Bosco; 150 gli ettari di cereali distrutti a Campodarsego.

Complessivamente, nell’intera area sarebbero andati perduti circa 150 ettari di soia, 80 ettari di ortive e 4 ettari di serre, i cui teloni sono volati via, sferzati dal fortissimo vento (con punte oltre i 100 chilometri orari).

“Numeri particolarmente significativi -sottolinea il presidente della zona Cia Cittadella, Luca Bisarello-. Si tratta di un altro colpo duro per il comparto, l’ennesimo. Tra covid, guerra in Ucraina, la perdurante siccità dello scorso anno e i rincari generalizzati, il settore agricolo permane in uno stato di grave difficoltà”.

“L’emergenza climatica e una non sempre corretta distribuzione del valore dei prodotti lungo la filiera sono tra i fattori che stanno mettendo ko l’agricoltura stessa -aggiunge il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato-. È necessario che gli amministratori, sia a livello locale che nazionale, si assumano la responsabilità di mettere una volta per tutte il primario in cima all’agenda politica”. D'altra parte, “si tratta di un bene comune. Motivo per cui dev’essere tutelato con misure e interventi specifici. Pure di sostegno economico, all’occorrenza”.

La chiusura di un’azienda agricola, in ultima istanza, non è un problema che riguarda una sola famiglia, bensì tutta la comunità. “Vanno trovate nuove formule, aggiornate al contesto, non solo per mantenere vive, ma per sviluppare le nostre imprese agricole -conclude Trivellato-. Continueremo a portare tali istanze nelle sedi opportune”.