15 Settembre 2006

Maltempo: coltivazioni agricole distrutte, campi allagati, smottamenti dei terreni. Dichiarare subito lo stato di calamità naturale

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I violenti temporali, il vento forte, le trombe d'aria, le grandinate, gli allagamenti e gli smottamenti dei terreni hanno devastato le campagne di molte regioni (in particolare Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Sardegna), distruggendo coltivazioni e provocando gravi conseguenze a serre, stalle, aziende e macchinari agricoli. I danni sono di alcune svariate decine di milioni di euro. A segnalarlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori la quale ha chiesto che venga dichiarato al più presto lo stato di calamità naturale per le zone colpite.
La furia delle acque -avverte la Cia- ha distrutto i campi coltivati allagandoli e portando via intere produzioni. In molte zone si sarà costretti alla risemina. In Liguria hanno subìto gravi danni la floricoltura, l'ortofrutta, la vitivinicoltura e l'olivicoltura. Anche in Piemonte, in Veneto, in Lombardia e in Sardegna le conseguenze sono state pesanti. Nella stragrande maggioranza delle regioni colpite è stata bloccata la vendemmia, il che potrebbe avere effetti negativi sulla produzione vinicola.
Analogamente, la violenza delle piogge e soprattutto le trombe d'aria -afferma la Cia- hanno recato danni ingenti alle strutture e ai macchinari aziendali. Le più colpite risultano le serre e le stalle, molte delle quali allagate. Anche la zootecnia ha dovuto fare i conti con le intemperie. Capi di bestiame (bovini e ovini) sono purtroppo morti trascinati dalle esondazioni dei fiumi.
Il pericolo -segnala la Cia- è però tutt'altro che superato. Viste le previsioni delle prossime ore e lo stato d'allerta lanciato dalla Protezione civile, si temono, infatti, conseguenze in altre regioni, in particolare, del Centro-Sud, dove sono a rischio molte produzioni ortofrutticole, olivicole e vitivinicole.