Cia Padova: ennesima grandinata rischia di mettere ko i vitigni bianchi
A causa degli eventi estremi di quest’estate, si stimano oltre 10 milioni di danni in provincia
Una grandinata, con chicchi grossi come delle noci, si è abbattuta ieri intorno alle 19 a Torreglia, Zovon, Boccon, Bagnara, Faedo, Valnogaredo Alta e Monselice (colpita, in particolare, la località Monticelli). Stamane le prime valutazioni dei danni da parte dei tecnici di Cia Padova negli appezzamenti agricoli interessati: fra vitigni e mais si stimano perdite di oltre 10 milioni di euro in tutta la provincia, considerate pure le gelate tardive del 7 e 8 aprile scorsi, le grandinate di luglio e la persistente siccità fra la prima e la seconda decade di agosto.
“È stata una stagione decisamente complicata, come se già non bastassero gli effetti negativi del Covid sulla filiera agroalimentare -sottolinea il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini-. Quest’ennesima grandinata che ha interessato l’area dei Colli Euganei e del Monselicense, come al solito a macchia di leopardo, potrebbe compromettere in maniera irreversibile la vendemmia delle uve bianche, che proprio in questi giorni è in fase di avvio”. A causa della “tempesta perfetta” molti viticoltori hanno deciso di anticipare la raccolta delle stesse uve, su tutte quella della varietà glera. “In una notte hanno dovuto stravolgere i loro piani -puntualizza Antonini-. L’acino non è ancora pienamente maturo, ma non potevano fare altrimenti”. Aspettando troppo, infatti, il rischio è che marcisca l’intero grappolo.
Verosimilmente il grado alcolometrico registrato sarà leggermente più basso. “Non ci voleva, proprio nel momento clou della vendemmia -aggiunge il direttore-. L’agricoltura, oggi più che mai, si è trasformata in un’attività rischiosa, nonostante rimanga strategica per la collettività. I mutamenti climatici, con eventi meteo estremi, hanno cambiato lo scenario anche solo rispetto a dieci-quindici anni fa”.
Fra gli interventi necessari per far fronte ai fenomeni atmosferici avversi, chiarisce Cia Padova, il Mipaaf è tenuto ad incentivare e ad aumentare il contributo a favore dell’assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante, già presente nel Programma di sviluppo rurale 2014-2020, utilizzando i fondi della nuova Pac. “Si tratta di una proposta che da tempo abbiamo sottoposto nelle sedi più opportune, ci aspettiamo un riscontro positivo in tal senso”, analizza Antonini. L’obiettivo è promuovere una più efficace gestione dei rischi in agricoltura, “supportando le imprese del settore della produzione primaria che ricorrono a polizze assicurative del raccolto e delle piante dai rischi connessi ad avversità atmosferiche, fitopatie e infestazioni parassitarie, a polizze a copertura dei rischi sulle strutture aziendali e sugli animali, oppure a polizze sperimentali, indicizzate o sui ricavi”.