08 Novembre 2024 | None

Legge di Bilancio: Anp-Cia Veneto, aumento pensioni minime di 3 euro risibile e irricevibile

#anziani #istituzioni #pensionati #pensioni
Condividi

Per i 292.649 i pensionati veneti che vivono con un assegno fino a 750 euro al mese (il 26,87% del totale, in Regione sono 1.088.835) la nuova Legge di Bilancio prevede la bellezza di 3 euro in più mensili a partire dal prossimo 1. gennaio 2025. Una misura risibile e irricevibile, spiega Anp-Cia Veneto, “e per di più introdotta negli stessi giorni in cui l’Inps ha certificato una perdita del potere d'acquisto delle pensioni che si attesta al 15,7%. La verità è che spesso gli agricoltori in quiescenza sono tenuti a continuare a lavorare nei campi per garantire una seppur minima sostenibilità economica alla propria famiglia”.

Coloro che “beneficiano” della minima dovranno dunque scegliere se curarsi (sono tenuti a rivolgersi al privato date le lunghissime liste di attesa nella sanità pubblica) o tentare di mettere insieme il pranzo con la cena. In tutto questo -chiarisce il presidente di Anp Veneto, Giovanna Gazzetta- c’è un numero che impone una seria riflessione: il 10% dei pensionati veneti rinuncia già in partenza ad un percorso di cura poiché non dispone delle risorse disponibili per rivolgersi al settore privato. E non è finita qui: “Per gli stessi imprenditori agricoli, nella Manovra ancora una volta non è presente il riconoscimento della loro attività quale lavoro usurante”.

Sul grande tema della sanità, precisa la presidente Gazzetta, “il Governo ha deciso di non decidere, nonostante il costante peggioramento del sistema nazionale. Se una volta il Veneto era considerata una Regione d’eccellenza, oggi registriamo diverse criticità: oltre alle lunghe liste d’attesa, ricordiamo anche la penuria dei medici di base”.

Vi è inoltre una diffusa preoccupazione relativamente alle politiche sociali, a motivo dei tagli lineari ai danni degli enti locali. Resta al palo, poi, l’attuazione della legge sulla non autosufficienza, priva di risorse idonee: “In pratica, una scatola vuota”.

“La proposta di legge di Bilancio non affronta in nessun modo la questione sociale. Non pervenute le aree interne, come la Bassa Padovana o il Bellunese, fortemente carenti di servizi. Serve subito un’azione forte -conclude Gazzetta- al fine di predisporre quelle modifiche necessarie a rispondere alle esigenze dei più fragili”.