Latte, Cia Piemonte: c'è spazio per un aumento immediato del prezzo di 5 centesimi
In Francia è stato raggiunto un accordo sul prezzo del latte tra il gruppo Lactalis e le organizzazioni dei produttori, dopo una settimana di una vera e propria "guerra del latte" tra il gruppo francese lattiero-caseario e i produttori. Lo rende noto il presidente di Cia Piemonte Lodovico Actis Perinetto, spiegando che invece in Italia il gruppo Lactalis (che controlla Parmalat, Galbani e Invernizzi), fa orecchie da mercante.
Essendo la multinazionale francese un quasi monopolio (detiene il 33% del mercato italiano del latte a lunga conservazione, ma la quota sale al 34% nella mozzarella, al 37% nei formaggi freschi e via dicendo), di fatto il prezzo pagato dalla Lactalis viene preso a riferimento da molti altri caseifici -spiega Actis Perinetto-. Sarebbe giunto il momento che la Lactalis assuma un atteggiamento responsabile anche in Italia, adeguando il prezzo del latte alla stalla almeno agli effettivi costi di produzione, dal momento che si sono create le condizioni per poterlo fare. Tutti gli indicatori dicono che i prezzi del latte in polvere, del burro, dei formaggi sono in netta ripresa e che c'è spazio per un aumento del prezzo del latte alla stalla immediatamente fino a 35 cent ed a fine anno fino a 38 cent. Da un aumento immediato di almeno 5 cent il litro dipende la vita o la morte di molte stalle sopravvissute fino ad ora in Italia. Ai valori attuali le aziende non possono durare a lungo, chiudono e si mettono a rischio il lavoro, gli animali, le stalle, i prati e i pascoli custoditi da generazioni.
In Francia il Governo è stato al fianco dei produttori -aggiunge il presidente di Cia Piemonte-. Sarebbe utile che il nostro Governo facesse altrettanto perché in gioco non ci sono gli interessi di una categoria, quella dei produttori di latte, ma dell'agroalimentare italiano, di cui il lattiero-caseario è un settore importante.
I produttori italiani sono anche in attesa che la Commissione europea si esprima sul decreto del Governo che introduce l'obbligo di indicare l'origine del latte. La Commissione Ue ha già risposto positivamente alla richiesta da parte della Francia di sperimentare per due anni un regime di etichettatura di origine obbligatoria per il latte, e per latte e carni utilizzate come ingredienti nei prodotti alimentari preconfezionati -conclude Actis Perinetto-. Speriamo in tempi rapidi anche per il decreto del nostro Governo.