01 Settembre 2014
La Cia di La Spezia insieme a Libera per "Porte Aperte, giornata di volontariato per la pulizia di un bene confiscato"
"Abbiamo fatto il nostro dovere, ma non dovremmo essere qui, non dovremmo essere qui noi". Poche parole per definire il senso di un'iniziativa. Così il referente provinciale di Libera La Spezia, Marco Antonelli, suggella la giornata di volontariato che ha riaperto, dopo quattro anni, i cancelli di un bene confiscato alle mafie. "E' inaccettabile che dopo tanto tempo non sia stato ancora possibile usufruire di questo bene. Abbiamo tagliato l'erbaccia, abbiamo lavorato tanto e sarebbe un giorno di festa se nella villa fossero partite iniziative e fosse gestita e vissuta per un riutilizzo sociale. Invece, la paura è che ora l'erba rinascerà e le responsabilità sarà di tutti".
Una villa, un parco, due ettari di terreno principalmente olivato, un panorama che mozza il fiato sulla valle del Magra, giù fino al mare. Dai balugini dell'alba, fino al sole a picco di mezzogiorno, venerdì 29 agosto, settanta volontari si sono messi all'opera per scongiurare un futuro di abbandono e indifferenza e hanno lavorato per "Porte Aperte: giornata di volontariato per la pulizia di un bene confiscato". Al fianco dei giovani dei presidi di Libera, sono arrivati Agesci, Cai, privati cittadini e soprattutto le aziende della Cia della Spezia, come Cà de Bruson, La Felce, La Carreccia, La Sarticola, Belfiore, L'aromatica, Gas Indiosca, Cà Rina, Il Germoglio, Cà Lorenzo, Bianchi Maria Luisa, La Lupa, Associazione Olivicoltori di Ortonovo.
Dalle mani della criminalità a quelle dell'amministrazione giudiziaria, fino a quelle dell'ente locale: un lungo cammino perché i beni confiscati diventino beni comuni.
"Oggi è stato un segnale importante -dichiara Marco Baruzzo, presidente della Consulta della Legalità del comune di Sarzana- una dimostrazione di quanto si può fare senza ulteriore perdita di tempo. Questo bene, come tutti i beni confiscati, deve essere al più presto restituito alla cittadinanza". Ore di lavoro, dunque, per lanciare un segnale e impegnare l'amministrazione a scelte concrete e responsabili, per arrivare presto a un bando pubblico e partecipato di assegnazione di un bene che rischia di perdersi nell'abbandono e nella dimenticanza".
Presenti già di buon mattino il sindaco di Sarzana Alessio Cavarra, l'assessore alla Legalità Juri Michelucci, il vice prefetto della Spezia dott.ssa Bianchetti e il vice questore Fargnoli. Un lettera, con un particolare ringraziamento alla Confederazione italiana agricoltori, è arrivato da Davide Pati, responsabile nazionale di Libera per i beni confiscati: "Care amiche e cari amici volontari -si legge- quest'estate tanti beni confiscati sono diventati luoghi di memoria e di impegno. Grazie a quei 5 mila giovani, nei gruppi e nelle associazioni che credono fortemente in un'Italia libera da mafie e corruzione. Un'Italia che vuole sconfiggere un male che attraversa ancora il nostro paese da Nord a Sud: il male della rassegnazione, della sfiducia e dell'indifferenza. L'iniziativa odierna, seppure simbolica, è un seme di speranza e una testimonianza civile di cittadini corresponsabili. Ai compagni di viaggio della Cia diciamo che conserviamo vivo il ricordo del presidente Giuseppe Politi, che ci ha lasciato poco tempo fa. Agli scout Agesci rinnoviamo la volontà a percorrere ancora strade di coraggio. Oggi a Sarzana siamo sicuramente sulla buona e giusta strada. Insieme. Un abbraccio da Don Luigi Ciotti e da tutta la Presidenza nazionale di Libera".
"Una giornata dai diversi significati, Una giornata importante per Sarzana e per tutta la nostra provincia -commenta Matteo Antonelli, vicepresidente della Cia La Spezia e presidente nazionale de 'La Spesa in Campagna'-. Una giornata importante per sensibilizzare i cittadini alla responsabilità. Una giornata anche per ribadire l'importanza della tutela e del ripristino del territorio. Una giornata dove gli agricoltori della Cia non potevano mancare".