Il Veneto con ASeS-Cia per il progetto TRASFORMA in Mozambico
Presentati a Mirano i risultati dei primi sei mesi di attività
Produrre per mantenersi, produrre per mangiare. Non ci sono fini speculativi, ma un vero progetto di solidarietà per aiutare queste popolazioni ad arrivare all’autosostentamento. È il senso del progetto TRASFORMA – Ilha Josina, Centro di Promozione Agricola e Nutrizione, attualmente in corso nel distretto di Manhiça, in Mozambico, iniziativa promossa da ASeS-Cia e sostenuta dalla Regione del Veneto, nell’ambito della Legge Regionale 21/2018 per la cooperazione allo sviluppo sostenibile. Obiettivo: rafforzare la sicurezza alimentare e nutrizionale attraverso il miglioramento delle pratiche agricole familiari, l’educazione nutrizionale e il coinvolgimento diretto delle comunità locali. I risultati dei primi sei mesi sono stati presentati a Mirano.
“È una progettualità -ha detto il sindaco Tiziano Baggio- che sosteniamo perché riguarda l’agricoltura e Mirano resta una città agricola. Sono progetti che ci aiutano a cambiare prospettiva, ad allargare gli orizzonti”.
Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i risultati già raggiunti dal progetto, secondo quattro filoni: agricoltura sociale, pesca artigianale, protezione ambientale e formazione tecnica. Sono stati distribuiti oltre 150 kit agricoli con sementi orticole migliorate, realizzati eventi pubblici di sensibilizzazione, attivato un orto comunitario presso l’Unità Sanitaria di Ilha Josina e istituito un comitato di gestione. Le persone coinvolte direttamente sono quasi 470, ma i risultati sono poi estesi a tutte le famiglie e quindi all’intera comunità.
“Tra giugno e luglio -ha aggiunto in collegamento dal Mozambico, Daniele Gallo, responsabile del progetto- prenderanno il via corsi di formazione pratica su tecniche agroecologiche, trasformazione e conservazione degli alimenti, nonché attività di educazione nutrizionale rivolte sia a operatori sanitari sia a membri della comunità: il tema della malnutrizione per i bambini è una delle sfide da affrontare”.
“I risultati sono quelli attesi -ha aggiunto Simone d’Agosto, dell’U.O. Cooperazione Internazionale della Regione del Veneto- abbiamo trovato in ASeS-Cia un interlocutore serio e corretto, sia nella gestione delle risorse che nella realizzazione del progetto”.
“Portare queste esperienze -ha concluso la presidente nazionale di ASeS-Cia, Cinzia Pagni- in territori in cui la democrazia fa a pugni con la guerriglia e con la violenza per noi rappresenta una vera e propria missione. Sono incubatori di sviluppo, i cui risultati ripagano rispetto a qualsiasi difficoltà”.