19 Ottobre 2022 | dal Territorio

Gasolio: Cia Puglia, agricoltori ostaggio delle speculazioni

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Scende il prezzo al barile, ma non accenna a diminuire quello in distribuzione

Il costo del Brent, uno dei benchmark di riferimento per il petrolio, è sceso a 90 dollari. Quello del gasolio agricolo, invece, resta a 1 euro e 37 centesimi al litro, lo stesso costo di quando il Brent era a 125 dollari.

“E’ in atto una colossale, sciagurata e irresponsabile speculazione che sta avendo effetti devastanti sull’agricoltura italiana -ha dichiarato Gennaro Sicolo, presidente di Cia-Agricoltori Italiani Puglia e vicepresidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani-. Appena l’indice di riferimento si alza di qualche centesimo, il prezzo del gasolio utilizzato dagli agricoltori aumenta subito in modo più che proporzionale; al contrario, invece, al decrescere del prezzo base sui mercati internazionali non segue mai nell’immediato una diminuzione del costo del gasolio”.

Una dinamica al limite della truffa che Cia Puglia aveva già segnalato nelle scorse settimane, quando l’organizzazione sindacale degli agricoltori chiese l’intervento dell’Antitrust.

“Il nuovo governo metta subito mano a una stretta seria e rigorosa per contrastare queste dinamiche ormai fuori controllo”, ha aggiunto Giannicola D’Amico, vicepresidente vicario di Cia Puglia. Fortissima la preoccupazione nei territori. Dal Foggiano alla BAT, dall’area metropolitana di Bari alle province di Taranto e Brindisi, così come in tutto il Salento, la pressione dei costi energetici, del caro gasolio e dei prezzi ormai stabilmente elevatissimi delle materie prime si è fatta insostenibile per le aziende agricole. Il presidente di Cia Capitanata, Angelo Miano, aveva già rimarcato gli effetti del rialzo incontrollato del prezzo del gasolio sulle campagne del pomodoro e del grano. Stessa cosa per Cia Levante (Bari-Bat), presieduta da Giuseppe De Noia, che ha evidenziato le conseguenze pesantissime subite anche dai settori olivicolo, florovivaistico e zootecnico. Ripercussioni che, come rilevato dal presidente Pietro De Padova di Cia Due Mari (Taranto-Brindisi), si sono fatte insostenibili anche per il settore dell’uva da tavola e quello agrumicolo. In un recente incontro a Taviano (Le), inoltre, Cia Salento del presidente Benedetto Accogli (che è anche vicepresidente regionale di Cia Puglia) ha posto l’accento sulla situazione di grave crisi del settore ortofrutticolo e sulle incognite enormi che già caratterizzano la campagna olivicola in corso.

“Occorre intervenire anche sulle compagnie, se necessario, attivando tutti gli strumenti esistenti per frenare le dinamiche speculative”, ha spiegato Gennaro Sicolo.

E’ da quasi due mesi che il costo del gasolio agricolo non schioda dalla forbice 1,35-1,40 euro al litro. Tutto questo a prescindere dalle quotazioni al barile. “Ci chiediamo perché non intervenga l’antitrust -commenta CIA Agricoltori Italiani di Puglia attraverso la sua nota-. Siamo in un contesto di economia di guerra. La verità è che il costo delle sanzioni all’aggressore russo lo stanno pagando le imprese e i cittadini. Sembrerà una provocazione, ma se la guerra durerà ancora a lungo, come annunciano gli esperti, occorrono misure drastiche come la nazionalizzazione delle grandi imprese energetiche. Siamo molto preoccupati. La situazione è davvero critica, anche perché a fronte di un’emergenza economica che va peggiorando di giorno in giorno, all’orizzonte non si intravede un’azione unitaria, univoca e compatta dell’Europa”.