13 Marzo 2013

Furto di api e traffico di sciami destinati all'impollinazione nelle serre. La Cia Sicilia solidarizza con gli apicoltori danneggiati e plaude all'azione dei carabinieri

Condividi



Rubavano le arnie, smembravano le famiglie delle api costituendo piccoli nuclei per l'impollinazione da vendere sottocosto ai serricoltori e bruciavano le casse. Agli apicoltori derubati non restava che fare denuncia contro ignoti, consapevoli di non avere speranza di recuperare i preziosi animaletti. Ma grazie ad un rilevatore gsm posto all'interno di un'arnia, il legittimo proprietario ha avvisato i Carabinieri e dall'operazione sono saltate fuori alcune decine di cassette. Di molte altre sono stati trovati i resti bruciati.
Dalla Cia Sicilia la solidarietà agli apicoltori danneggiati e alle associazioni degli apicoltori siciliane e il plauso ai Carabinieri di Floridia (in provincia di Siracusa) che hanno condotto l'operazione smascherando quello per la Cia è solo un piccolo esempio di quanto possa essere diffuso il furto delle arnie e il traffico illecito di sciami. Un reato che danneggia enormemente chi dall'apicoltura trae il reddito familiare.
"L'abigeato -ricorda Fabio Moschella, presidente regionale della Cia Sicilia- è tra i reati più diffusi che si consumano nelle campagne siciliane ma è solo l'aspetto più evidente di una diffusa illegalità che comprende intimidazioni, estorsioni, traffici illeciti, controllo dei prezzi dei prodotti agricoli e tanto altro ancora a cui le autorità devono assicurare la giusta attenzione e considerazione".