04 Febbraio 2019 | None

Food nude, quando la spesa è no packaging

#ambiente #commercio #consumi
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In Germania e Nuova Zelanda i primi supermercati che vietano imballaggi

Il rispetto per l’ambiente e l’educazione alimentare sono alla base dei primi esperimenti di food nude, così è chiamata all’estero la spesa senza imballaggi e packaging. Due casi interessanti vengono segnalati dalla Germania (la notizia completa su Dionidream) e dalla Nuova Zelanda (fonte: Greenme)

Il primo caso di successo è a Berlino e si chiama Original Unverpackt, un supermercato dove il cibo è venduto alla spina e i clienti si portano da casa contenitori e buste. Le fondatrici Sara Wolf e Milena Glimbovski dicono che il merito è della crescente domanda di prodotti e servizi che si occupano di sostenibilità.

Un altra solida realtà è in Nuova Zelanda dove una catena di supermercati ha deciso di eliminare la plastica in toto da frutta e verdura. Se serve packaging si utilizza solo quello 100% compostabile e riciclabile. La catena in questione è la Foodstuffs che da sola controlla il 53% del mercato alimentare della Nuova Zelanda.

Entrambe le esperienze sono da considerare importanti non solo per un impatto ecologico e ambientale ma anche educativo alimentare, ovvero tutto quello che è sfuso non è prodotto da grandi industrie e quindi a lunga conservazione, il che vuol dire che non ha neppure chimica additiva per il mantenimento.

Un nuovo modo di fare la spesa all’insegna del necessario, la presenza dei dispenser permette infatti di scegliere la giusta quantità di prodotto senza lasciarsi influenzare dal packaging e evitando gli sprechi di cibo. Allo stesso tempo il non utilizzo di confezioni permette di ridurre il numero di imballaggi che sono difficili da riciclare, ridurre i costi del produttore risparmiare le materie prime e la quantità di acqua ed energia adoperate per la loro produzione.