13 Novembre 2010

Fiscalizzazione dei contributi Inps: positiva l'approvazione da parte della Commissione Bilancio della Camera. Cia, Confagricoltura e Copagri Puglia continuano, comunque, la mobilitazione

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La Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha licenziato favorevolmente la fiscalizzazione dei contributi Inps. Soddisfazione viene espressa a riguardo da Cia, Confagricoltura e Copagri Puglia che, in maniera unitaria, da luglio scorso sono mobilitate per chiedere al governo nazionale la fiscalizzazione degli oneri sociali e l'abbattimento delle accise e dell'Iva sul gasolio agricolo. La mobilitazione, comunque, continua affinché tale misura venga approvata definitivamente dai due rami del Parlamento.
"Una prima risposta -dichiara Antonio Barile, presidente della Cia Puglia- alle nostre richieste, anche se in ritardo, è giunta dalla Commissione Bilancio di Montecitorio Esprimiamo soddisfazione ma attendiamo che l'intero Parlamento approvi definitivamente la misura. In attesa che Camera e Senato, dunque, approvino definitivamente la fiscalizzazione, la mobilitazione degli agricoltori pugliesi continuerà. È ora di rendere definitiva e stabile la fiscalizzazione, in quanto consideriamo questa misura indispensabile per la competitività della nostra agricoltura e per l'occupazione. Negli ultimi tre mesi -spiega Barile - c'è stato il calo di circa il 50 per cento delle giornate di manodopera agricola impiegate. Chiediamo al Governo la stessa attenzione mostrata per il nord che ha trovato i soldi per premiare gli 'splafonatori' del latte. Il comparto agricolo è sottoposto a costi contributiva ben più alti della media europea e nettamente superiore a quelli degli altri paesi primi competitori del settore agricolo Italia 43 per cento - Grecia 10,00 per cento - Gran Bretagna 12,80 per cento - Spagna 15,50 per cento- Germania 17,70 per cento - Polonia 19,89 per cento. Se non si attuerà definitivamente la fiscalizzazione i contributi agricoli si raddoppieranno per gli agricoltori italiani."
"Quella approvata dalla Commissione Bilancio della Camera è una misura importante - spiega il presidente di Confagricoltura Puglia Paolo Leccisi -, però non basta. Noi continueremo con gli amici della Cia e di Copagri a mobilitarci in maniera unitaria. Segno di quanto importanti e gravi siano i problemi che stanno letteralmente mettendo in ginocchio l'agricoltura pugliese e di quanto fondamentale sia l'unità del mondo agricolo nell'azione sindacale e nel proporre soluzioni. Attendiamo con fiducia che la fiscalizzazione si concretizzi in realtà con la approvazione da parte di Camera e Senato, anche perché vi è il rischio concreto che nelle prossime settimane migliaia di aziende agricole pugliesi licenzino i propri dipendenti in quanto non più in grado di far fronte alla forte pressione contributiva. I rappresentanti istituzionali ad ogni livello devono prendere coscienza sia di cosa rappresenta l'agricoltura per la nostra regione in termini occupazionali (15milioni di giornate lavorative l'anno in media) e di Plv, ma anche della vera emergenza che sta interessando il comparto agricolo, portando sul lastrico migliaia di agricoltori: basti pensare – conclude Leccisi - che il reddito agricolo nazionale è calato del 36 per cento nel 2009 rispetto al 2000 (del 21 per cento tra il 2008 e il 2009 a conferma che la crisi mondiale ha colpito anche il settore) e i costi di produzione sono aumentati del 26,6 per cento".
"Salutiamo positivamente l'approvazione della fiscalizzazione da parte della Commissione Bilancio della Camera -dichiara Tommaso Battista, presidente di Copagri Puglia-, però non possiamo non evidenziare come il reddito degli agricoltori si sia ridotto del 35 per cento, con i prezzi sui campi crollati di circa il 20 per cento e con costi per i mezzi di produzione, dei contributi e burocratici triplicati. Se il Parlamento e il governo non attuano misure concrete e definitive rischiano di trascinare nel baratro migliaia di aziende agricole, con la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro. La nostra mobilitazione, dunque, continua forte e decisa sino a quando la questione non venga risolta definitivamente".