26 Febbraio 2021 | None

Fao: riorganizzare subito i sistemi agroalimentari

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Dal direttore Generale l'appello per un approccio olistico e sistemico

Li ha chiamati "Four Betters", i "Quattro Meglio", le azioni fondamentali a una "riorganizzazione olistica dei sistemi agroalimentari mondiali per raggiungere obiettivi globali, come sconfiggere la fame entro il 2030". Così si è espresso il Direttore Generale della Fao, QU Dongyu, nella sua Lectio Magistralis all'Accademia Nazionale dei Lincei. 

Ma veniamo ai "Four Betters" per Dongyu: 1. Una migliore produzione richiede di assicurare percorsi di produzione e consumo efficienti e sostenibili e filiere agroalimentari inclusive a livello locale, regionale e globale. L'agricoltura digitale, l'attenzione ai piccoli produttori e all'innovazione verde sono tutti elementi chiave del progresso in questo ambito. 2. Una Migliore Nutrizione significa porre fine alla fame promuovendo il consumo di alimenti nutritivi e favorendo l'accesso a diete sane. Questo può essere favorito anche dalla lotta alle perdite e agli sprechi alimentari e assicurandosi che i mercati e il commercio siano liberi e accessibili a tutti. 3. Un Migliore Ambiente significa proteggere, ripristinare e promuovere l'uso sostenibile degli ecosistemi terreni e marini, promuovere un ambiente favorevole ai sistemi agricoli, e combattere i cambiamenti climatici. Tutelare la biodiversità, incluso la biodiversità agricola e la diversità delle diete, è un importante stimolo all'azione in questo senso. 4. Una Vita Migliore può essere raggiunta riducendo le iniquità - tra aree urbane e rurali, ricchi e poveri, uomini e donne - e promuovendo una crescita economica inclusiva. 

Per il direttore Fao è, dunque, necessario passare dalla strategia all'azione, perché i sistemi alimentari di oggi "non funzionano". "690 milioni di persone al mondo -ha ricordato- soffrono di fame cronica. A questi, si stima, la pandemia da Covid ne aggiungerà oltre 100 milioni; un bambino su cinque è rachitico; tre miliardi di persone non possono permettersi una dieta sana; e una persona su dieci non ha accesso a cibo salubre. Sprechiamo cibo, circa l'80% della popolazione colpita da povertà estrema vive in aree rurali e lavora in agricoltura". 

Ecco perché occorre un approccio sistemico in un ampio spettro di settori, dalla politica ai modelli di business, alla cultura stessa. "I sistemi agroalimentari -ha precisato- rappresentano il più grande sistema economico del mondo, in termini di impiego, di influenza sui mezzi di sostentamento e di impatto planetario. Trasformare i sistemi alimentari è uno degli strumenti più potenti a nostra disposizione per cambiare direzione, progredire verso la realizzazione dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e ricostruire al meglio dopo la pandemia da Covid 19".

Sul tavolo, anche l'iniziativa Hand-in-Hand  ("Mano nella Mano") Fao. Mira a sostenere la trasformazione rurale, sistemi alimentari urbani e sistemi agroalimentari resilienti attraverso investimenti appropriati. Al momento 34 paesi si sono uniti al programma, che si basa sul matchmaking tra partner idonei e su un'attenzione complessiva ai più poveri del mondo.