Ortofrutta: nel 2018 export crolla a -11,2%
Clima avverso e embargo russo i maggiori responsabili. In valuta -6,3% di incassi
A consuntivo del 2018, il sito Agrisole riporta i dati ISTAT elaborati dall’Associazione degli importatori ed esportatori ortofrutticoli, che confermando il peggioramento dell’export per il comparto, già in caduta nel 2017. La perdita su base annua è dell'11,2%, in valuta un 6,3% in meno di incassi. Maggiori responsabili della crisi, l’embargo russo e il clima avverso.
In termini assoluti le cifre del 2018 totalizzano 3 milioni e mezzo di tonnellate nei movimenti reali (erano 4 milioni l'anno precedente) e 4,6 miliardi di euro nel corrispettivo monetario, importo che rasentava però i 5 miliardi nel 2017. Dal comparto più redditizio, costituito dalla frutta fresca, si sono avuti i maggiori contributi negativi, con riduzioni di oltre il 16% a volume e dell'11% negli introiti. Numeri associati a fattori contingenti - in particolare le perdite di produzione per il clima avverso - e strutturali, tra i quali la scarsa diversificazione degli sbocchi commerciali e l'eccessiva dipendenza dai mercati di prossimità. Concorrono a cronicizzare la crisi l'embargo russo, che impedisce il drenaggio dei surplus produttivi europei, e gli scarsi progressi nella rimozione delle barriere non tariffarie, che implicano lo stallo dei rapporti commerciali con i paesi emergenti.
I numeri sono negativi anche per gli ortaggi, l'altro aggregato che esprime i maggiori fatturati tra le diverse voci della bilancia ortofrutticola nazionale. Oltre confine ha perso il 3,5% dei movimenti reali, ma un più modesto 1,2% di flussi valutari, in dodici mesi che hanno messo in conto anche una débâcle della frutta secca, con un 10% in meno di esportazioni ma un mini impatto sul fatturato, in calo dell'1,3%.
Sul fronte delle importazioni la situazione non ha mostrato stravolgimenti. Hanno tenuto complessivamente i volumi (3,5 milioni di tonnellate) e ha perso meno di un punto percentuale il corrispettivo in valuta, con lo shopping all'estero che ha generato l'anno scorso un esborso di 3,8 miliardi di euro. Resta in attivo la bilancia commerciale del settore, ma i minori incassi hanno alleggerito il surplus del 26%, trascinandolo a 782 milioni di euro, da oltre un miliardo del 2017.