09 Novembre 2023 | None

Ecomondo: Cia, contro climate change serve spinta hi-tech in agricoltura

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L’intervento del presidente dell’Organizzazione in Emilia-Romagna, Stefano Francia

“Contro la furia dei cambiamenti climatici e, in particolare, di fronti agli eventi estremi più recenti che in regioni strategie del Paese per produttività agricola, hanno piegato il comparto dapprima a causa della siccità, poi, fino a queste ultime settimane, per alluvioni, inondazioni e frane, serve un’accelerata importante per avere in campo strumenti e soluzioni tecnologiche più adeguate a contrastare e anticipare le catastrofi naturali”. A dirlo in rappresentanza dell’Organizzazione, il presidente di Cia Emilia-Romagna, Stefano Francia, intervenendo a Ecomondo, la fiera della transizione ecologica in corso a Rimini, in occasione del workshop internazionale sulle tecnologie avanzate per rendere l’agricoltura più resiliente agli eventi estremi del ciclo dell’acqua.

Il punto, da parte di Francia, sul nodo chiave della tavola rotonda, ovvero il passaggio chiaro e definitivo dalle politiche alle pratiche per migliorare, nel caso specifico, la gestione dell’acqua e superare l’approccio emergenziale. Il riferimento, più puntuale, non solo all’agricoltura di precisione, che deve essere sempre più diffusa e accessibile, ma anche all’ampliamento di investimenti in ricerca e innovazione genetica per fornire alle imprese agricole cultivar più resistenti alle fitopatie e agli stress derivanti dal climate change.

“Occorre accelerare il processo a supporto dell’emendamento, approvato nel Dl Siccità, per la sperimentazione in campo delle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) -ha aggiunto Francia- attendendo anche una spinta Ue sull’iter legislativo per le NGTs. Non dimentichiamo, poi, che mettere al sicuro le risorse idriche e contenere il dissesto idrogeologico vuol dire anche scongiurare il rischio abbandono e spopolamento nelle aree interne e montane del Paese e che, in questo senso, gli agricoltori vanno riconosciuti centrali proprio perché ‘custodi del territorio’. E affinché ce ne siano ancora e sempre di più, ai giovani non va tolta la possibilità di portare avanti attività di famiglia o di crearne di nuove”.