Convase: Di Zio, certificazione sementi fondamentale per prodotti di qualità
Il vicepresidente Cia: puntare sulle tecnologie come la blockchain. Aree interne tornino centrali
“Il settore sementiero può giocare un ruolo importante per migliorare le rese, ridurre l’uso di fitofarmaci e acqua, favorire un modello agricolo sostenibile, competitivo, tracciato, trasparente e certificato”. Lo ha detto il vicepresidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani Mauro Di Zio, nel suo intervento alla conferenza stampa promossa da Convase e che ha messo insieme in un accordo settore sementiero e agricolo.
“La nuova Pac e il Green Deal pongono sfide importanti, mettendo al centro la sostenibilità con la necessità di aumentare la produzione alimentare -ha spiegato Di Zio-. Sfide che il nostro governo ha sposato. Come agricoltura italiana dobbiamo perseguire questi obiettivi, che la pandemia ha reso ancora più chiari”.
“Ci troviamo all’interno di un contesto climatico sempre più complicato, mentre l’Europa con la Farm to Fork ci chiede di ridurre l’uso di fitofarmaci e aumentare la superficie biologica. È evidente allora che serve una strategia per raggiungere questi obiettivi”, ha continuato il vicepresidente Cia, in tal senso “l’innovazione e la ricerca scientifica sulle sementi è dunque fondamentale. Per questo, abbiamo aderito a Convase in maniera convinta”.
“La certificazione delle sementi è il primo passo per avere prodotti di qualità e l’uso della tecnologia può aiutarci ulteriormente -ha sottolineato Di Zio-. La certificazione di tutte fasi del prodotto può incentivare il consumatore a spendere di più, avendo la sicurezza di trovarsi di fronte a prodotti di qualità. Dobbiamo puntare a certificazioni concrete che dimostrano quanto sia sostenibile e salutare questo tipo di agricoltura”.
Accanto allo sviluppo delle sementi certificate, altrettanto importante è “migliorare la tracciabilità con le nuove tecnologie digitali -ha aggiunto-. La blockchain, per esempio, può supportare gli agricoltori anche in materia di sicurezza alimentare e tutela il rapporto con i consumatori ai quali viene data la possibilità di consultare in totale trasparenza tutte le informazioni raccolte lungo la filiera e relative al prodotto”.
Infine, ha evidenziato il vicepresidente Cia, “la realtà italiana ha una conformazione territoriale particolare di cui dobbiamo tenere conto. Serve un ritorno a produzioni cerealicole non solo in pianura, ma anche nelle aree interne e marginali, oggi spesso abbandonate a causa di una mancata gestione, dell’assenza di politiche adeguate di sostegno e della fauna selvatica. Si tratta di zone che devono tornare centrali, con il presidio degli agricoltori, per scongiurare incuria e dissesto dei territori”.