Decreto flussi: Cia Basilicata, click day nero per le aziende lucane
Le quote messe a disposizione dal governo non sono sufficienti
Il click day per le domande di ingresso per lavoratori extracomunitari anche in agricoltura, come nelle aspettative della vigilia, si è risolto in una lotteria: pochissime le aziende lucane che hanno ottenuto l’accoglimento della domanda. A riferirlo è Cia-Agricoltori Basilicata che ha monitorato l’andamento del click day tra gli associati, per la grande maggioranza impossibilati a svolgere l’operazione per l’overbooking. “Le quote messe a disposizione dal Governo non sono sufficienti -sottolinea il direttore Cia Potenza-Matera Donato Distefano- perché da noi ne servono alcune migliaia in più di quelle previste. Il rischio è che gli imprenditori agricoli si trovino senza manodopera nei campi fra un paio di settimane, nel periodo clou".
"Anche per questa stagione di grande raccolta ortofrutta nel Metapontino -aggiunge Giuseppe Stasi, presidente Cia Matera- dobbiamo arrangiarci da soli. Proprio come stiamo facendo in queste settimane con l’assunzione di lavoratori extracomunitari che tutte le mattine arrivano dai comuni limitrofi calabresi e pugliesi perché da noi non c’è un sistema di accoglienza e quindi con un costo maggiore a carico dell’azienda per il trasporto di questi lavoratori".
Nelle campagne del Metapontino siamo appena all’inizio della raccolta delle fragole e di altre produzioni ortive. Il grosso del lavoro avverrà a breve, nel giro di poche settimane quando la maturazione dei prodotti – oltre alle fragole, pesche e albicocche – impone il ricorso massiccio di manodopera per non correre il rischio di perdere il prodotto.
"E’ una situazione -aggiunge Stasi- che si ripete puntualmente da anni. Per questo molti agricoltori hanno ridotto l’estensione di fragole e riconvertito alcune produzioni come le drupacee sostituite da agrumi che richiedono decisamente meno manodopera. Nel Metapontino siamo alla solita situazione di precarietà e disagio per gli immigrati anche se alcuni sindaci e parroci del Metapontino stanno facendo sforzi nell’accoglienza per dotare di alloggio e servizi agli immigrati. Per noi è indispensabile fare sistema e rete con tutti i sindaci in modo particolare con quegli dei comuni delle aree interne, dove è in atto un fenomeno aggressivo di spopolamento, per mettere in pratica una forma di accoglienza diffusa e non ghettizzata per dare una risposta a tre questioni straordinarie come la mancanza di manodopera, l’immigrazione e lo spopolamento delle aree interne. Naturalmente deve essere funzionante un sistema di trasporto pubblico per portare i lavoratori dalle aree interne al metapontino".